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Il Vino al Femminile: Tra Miti e Realtà

Un'analisi sul rapporto delle donne con il vino e le sue implicazioni scientifiche e sociali

Il Vino al Femminile: Tra Miti e Realtà

Ancora dibattuta è la conversazione avvenuta recentemente a Tg2 Post tra Antonella Boralevi, Giorgio Calabrese e Alessandro Scorsone. Durante la trasmissione, i tre hanno affrontato il tema del Made in Italy in bottiglia, concentrandosi sul mondo dei vini.

La posizione espressa da Boralevi sul motivo per cui le donne bevono vino ha suscitato reazioni contrastanti sui social. Ha affermato: “Noi donne abbiamo compiuto molte conquiste, ma credo che ci sia in noi un sentimento quasi genetico. Le donne bevono come un tempo fumavano una sigaretta, bevono per darsi un tono. Non abbiamo bisogno di un bicchiere di vino per sentirsi valorose, è meglio una piccola dose e soprattutto evitare di bere da sole a casa.”

Calabrese, in qualità di presidente della Commissione nazionale per la sicurezza alimentare, ha fornito una spiegazione scientifica che sembrerebbe supportare quanto detto dalla scrittrice: “Le donne, dal punto di vista metabolico, possiedono un enzima in minor quantità: se gli uomini possono bere un bicchiere, alle donne è consigliabile limitarsi a mezzo bicchiere. La scienza conferma quanto affermato.”

Infine, Scorsone, sommelier e maestro cerimoniere della presidenza del Consiglio, ha concluso affermando: “Il vino è poesia, un mezzo straordinario per conoscere e conquistare le persone, ecco perché le donne apprezzano sempre quando viene loro offerto un calice di vino.”

Staff
  • PublishedApril 19, 2024