Ambiente

Auto in Europa: Consumi e Emissioni Realità vs Dichiarazioni

La verità sulle auto in circolazione e le normative europee

Auto in Europa: Consumi e Emissioni Realità vs Dichiarazioni

Dopo lo scandalo del Dieselgate, che aveva svelato le pratiche ingannevoli adottate dai produttori automobilistici per nascondere i veri consumi e le emissioni dei loro veicoli, l’Europa aveva assunto un impegno solenne insieme all’industria: garantire trasparenza e veicoli meno inquinanti. Nonostante siano trascorsi dieci anni da quel momento, i recenti dati diffusi dall’Agenzia europea per l’ambiente (Aea) e dalla Corte dei conti dell’Unione europea indicano che poco è cambiato. Le auto in circolazione nell’Unione Europea consumano ed inquinano molto di più nella realtà rispetto a quanto dichiarato al momento della vendita, soprattutto nel caso delle ibride. Le emissioni medie dei motori a combustione sono pressoché invariate rispetto a vent’anni fa.

I dati dell’Aea relativi al 2022 riguardano i nuovi veicoli introdotti sul mercato comunitario. Le auto a benzina, ad esempio, consumano in media 7,89 litri ogni 100 chilometri, il 23,7% in più rispetto ai 6,38 litri dichiarati nei certificati di immatricolazione, che derivano dai test in laboratorio. Nel caso dei motori diesel, la differenza è meno marcata: il consumo reale medio su strada è di 6,88 litri ogni 100 chilometri, rispetto ai 5,82 litri dichiarati (un aumento del 18,2%). La discrepanza più significativa si registra per i veicoli ibridi plug-in: per percorrere 100 chilometri nell’uso quotidiano, si consumano in media 5,94 litri, un dato non molto distante da quello dei motori diesel. Tuttavia, i consumi medi dichiarati nei certificati sono di 1,69 litri, ovvero tre volte inferiori.

Le nuove normative introdotte da Bruxelles in seguito al Dieselgate avrebbero dovuto ridurre la differenza tra i consumi dichiarati e quelli effettivi in condizioni reali di guida. Tuttavia, i dati dell’Aea, comunicati dalle stesse case automobilistiche, evidenziano che tale discrepanza rimane significativa. Lo stesso vale per le emissioni: se gli ibridi plug-in dovrebbero emettere in media 39,59 grammi di CO2 per chilometro, nella realtà la media è di 139,4 grammi, un livello simile a quello dichiarato dalle auto a benzina e diesel all’atto dell’immatricolazione.

Alcuni attribuiscono queste discrepanze al fatto che lo stile di guida degli automobilisti europei è difficile da replicare nei test in laboratorio. Tuttavia, le organizzazioni ambientaliste non ritengono convincente questa spiegazione, sostenendo che gli esperti del settore dispongono delle tecnologie necessarie per migliorare i calcoli e avvicinare i dati dichiarati in laboratorio a quelli reali.

Le differenze nei consumi e nelle emissioni sollevano anche questioni finanziarie per le casse pubbliche, poiché le tasse ambientali sui veicoli sono calcolate in base alle emissioni. Meno inquinamento dichiari, meno paghi. Nonostante le nuove regole europee avrebbero dovuto rafforzare il monitoraggio dell’industria automobilistica, la Corte dei conti europea ha recentemente denunciato che i test in laboratorio e su strada sono ancora affidati agli stessi costruttori, mentre le autorità nazionali e la Commissione dovrebbero vigilare sulla correttezza di tali test.

La relazione della Corte dei conti europea, basata su indagini condotte in Italia, Germania e Paesi Bassi, ha evidenziato gravi carenze nei controlli. Di conseguenza, secondo la Corte, le emissioni di CO2 prodotte dai trasporti nell’Unione Europea sono rimaste pressoché invariate rispetto a vent’anni fa.

Recentemente, Bruxelles ha lanciato l’allarme riguardo alle auto elettriche, sottolineando che non siamo ancora pronti a rinunciare alla benzina.

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Staff
  • PublishedApril 16, 2024