Ambiente

La Corte Europea dei Diritti Umani e la Lotta al Cambiamento Climatico

La Corte Europea dei Diritti Umani ha stabilito che l'inazione dei governi sul cambiamento climatico può violare i diritti umani. La sentenza impatta sul futuro delle politiche climatiche europee e potenziali azioni legali globali.

La Corte Europea dei Diritti Umani e la Lotta al Cambiamento Climatico

La Corte Europea dei diritti dell’uomo (Cedu) si è pronunciata sulla questione se l’inazione dei governi nella lotta al cambiamento climatico possa configurare una violazione dei diritti umani. In una sentenza emessa oggi, la Cedu ha stabilito che le due questioni possono essere collegate, aprendo la strada a possibili conseguenze per il futuro lavoro dei governi europei.

La Cedu ha esaminato tre casi simili, decidendo a favore solo di un ricorso presentato dalle KlimaSeniorinnen, un gruppo di donne conosciute come le Anziane del clima, che hanno accusato la Svizzera di non aver adottato misure adeguate per proteggere l’ambiente e contrastare il cambiamento climatico. La Corte ha riconosciuto parzialmente il ricorso, condannando la Svizzera per aver violato l’articolo 8 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo, che garantisce il diritto al rispetto della vita privata e familiare, poiché non ha preso sufficienti provvedimenti per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici.

Tuttavia, la Cedu ha respinto le accuse presentate da sei giovani portoghesi contro 32 Paesi europei per non aver evitato un cambiamento climatico catastrofico che, secondo loro, minacciava il loro diritto alla vita. Allo stesso modo, ha rigettato il caso promosso da Damien Carême, ex sindaco del comune francese di Grande-Synthe, che contestava il rifiuto della Francia di adottare misure climatiche più ambiziose.

Questa sentenza segna un precedente significativo, poiché è la prima volta che la Corte europea si è pronunciata sulla possibile violazione dei diritti umani derivante da politiche insufficienti sul cambiamento climatico, come sancito dalla Convenzione europea.

La decisione della Cedu potrebbe avere ripercussioni su ulteriori cause sul clima contro Stati e aziende in tutto il mondo, aumentando le probabilità di successo per i querelanti. Greta Thunberg, attivista svedese per il clima, ha sottolineato l’importanza di continuare la lotta per il clima, affermando che questa sentenza rappresenta solo l’inizio di un percorso più ampio.

Cordelia Bähr, a capo del team legale delle Anziane per il clima, ha accolto con entusiasmo la decisione della Cedu, sottolineando che essa indica chiaramente le azioni necessarie per proteggere il clima e rispettare i diritti umani. Questo precedente potrebbe spingere gli Stati del Consiglio d’Europa a rivedere e rafforzare le proprie politiche climatiche per garantire il rispetto dei diritti umani.

La Commissione europea ha preso atto delle sentenze emesse oggi, ribadendo il suo impegno per attuare pienamente il Green Deal e gli accordi di Parigi. Anche se non era parte in causa nei casi esaminati, la Commissione ha sottolineato l’importanza dell’azione per il clima e ha evidenziato che l’Unione europea e i suoi Stati membri sono vincolati dalla legislazione climatica dell’UE, che mira a rendere l’Europa il primo continente climaticamente neutro entro il 2050.

Questi casi giuridici rappresentano un richiamo alla responsabilità dei governi e delle istituzioni nel contrastare il cambiamento climatico e proteggere i diritti umani, sottolineando la necessità di azioni concrete e ambiziose per affrontare questa sfida globale.