Errore diagnostico fatale: la verità sulla morte di Andrea Purgatori
La morte di Andrea Purgatori legata a grave errore diagnostico: endocardite infettiva non trattata causa la tragedia.
La morte del giornalista Andrea Purgatori è stata attribuita all’endocardite infettiva, un’infiammazione delle valvole cardiache che avrebbe potuto essere trattata con antibiotici. Questa conclusione è stata raggiunta dalla perizia richiesta dalla Procura di Roma per verificare eventuali errori e negligenze da parte dei medici che hanno seguito il giornalista affetto da un tumore ai polmoni.
La famiglia Purgatori ha sottolineato che la diagnosi iniziale del professor Gianfranco Gualdi, del dottor Di Biase e della dottoressa Colaiacono, riguardante numerose metastasi cerebrali, è stata errata, come confermato dall’indagine autoptica sul corpo del giornalista. Si è scoperto che delle ischemie erano state confuse con metastasi cerebrali, senza una spiegazione sul motivo per cui esperti radiologi abbiano commesso tale errore.
Questo errore diagnostico ha avuto conseguenze gravi, portando a cure radio terapiche intense sull’encefalo, seguite da un rapido deterioramento fisico del giornalista. Inoltre, la diagnosi errata ha deviato il trattamento dalla vera patologia di Purgatori: un’endocardite batterica non diagnosticata né curata, che ha causato la sua morte.
La famiglia è sconcertata dall’atteggiamento del dottor Di Biase, che non ha corretto la diagnosi nonostante i sintomi ischemici evidenti che colpivano il giornalista. La famiglia di Andrea Purgatori si affida alla Procura di Roma per far luce sulle responsabilità legate alla prematura scomparsa del loro caro, ringraziando per la professionalità e l’accuratezza delle indagini svolte fino a questo momento.