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Indagini UE su Apple, Google e Meta per violazione del Digital Markets Act

L'UE avvia indagini su Apple, Google e Meta per possibili violazioni del Digital Markets Act, regolamento contro monopolio e danni alla concorrenza nel settore digitale.

Indagini UE su Apple, Google e Meta per violazione del Digital Markets Act

Lunedì la Commissione europea ha avviato delle indagini sulla conformità di Apple, Google e Meta al nuovo regolamento europeo per i «mercati equi e contendibili nel settore digitale», noto come Digital Markets Act (DMA), entrato in vigore all’inizio di marzo. L’apertura di questa indagine era attesa, poiché l’Unione Europea da tempo cerca di limitare il monopolio di queste aziende nel mercato digitale. Il DMA prevede che la Commissione effettui verifiche per garantire la concorrenza dopo la sua attuazione.

Il DMA è stato introdotto per regolamentare la posizione dominante di alcune delle più grandi aziende attive su Internet, al fine di evitare danni alla concorrenza e l’instaurazione di monopoli. Il regolamento stabilisce criteri per identificare le aziende del settore digitale che diventano “gatekeeper”, ovvero società con maggiori responsabilità nel garantire un accesso paritario alla concorrenza. Attualmente, rientrano nella definizione di gatekeeper cinque aziende statunitensi e una cinese: Alphabet (Google), Microsoft, Meta (Facebook e Instagram), Apple, Amazon e ByteDance (TikTok).

Secondo il DMA, i gatekeeper forniscono servizi essenziali centrali per l’esperienza online di molte persone, spesso integrandoli tra loro e rendendo difficile l’utilizzo di servizi esterni. Pertanto, le aziende devono separare alcuni servizi e introdurre nuove funzionalità, soggette a valutazione da parte delle autorità europee. La Commissione ha dichiarato di “sospettare” che tali misure potrebbero non rispettare gli obblighi previsti dal DMA.

In particolare, la Commissione verificherà se Google e Apple rispettino le regole del DMA che impongono alle aziende di consentire agli sviluppatori di app di indirizzare gli utenti verso offerte al di fuori dei loro app store e di non favorire i propri servizi rispetto a quelli dei concorrenti. Per quanto riguarda Meta, sarà esaminata l’opzione che offre agli utenti di pagare un canone mensile per utilizzare Facebook o Instagram senza pubblicità, evitando così l’utilizzo dei loro dati personali per creare annunci personalizzati. Tuttavia, la Commissione ritiene che questa opzione non offra una reale alternativa per gli utenti che non desiderano pagare né acconsentire all’utilizzo dei loro dati per annunci personalizzati.

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Staff
  • PublishedMarch 26, 2024