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Tensione e proteste all’Università di Yale: studenti arrestati per manifestazioni sul Medio Oriente

Studenti occupano campus e chiedono investimenti etici, scattano arresti e proteste

Tensione e proteste all’Università di Yale: studenti arrestati per manifestazioni sul Medio Oriente

La tensione negli atenei statunitensi è arrivata al culmine nelle ultime settimane a causa della situazione in Medio Oriente. Nelle prime ore del mattino, la polizia si è radunata attorno a Woolsey Hall, l’auditorium principale dell’Università di Yale, in Connecticut, per procedere all’arresto di 47 studenti che avevano partecipato alle proteste. Questi studenti chiedevano la fine degli accordi tra l’università e lo Stato di Israele.

Da circa tre giorni, centinaia di studenti avevano occupato il campus, erigendo tende e creando un accampamento noto come “Gaza Plaza Liberated Zone”. Durante questi giorni intensi, si sono verificati anche episodi di violenza: una studentessa ebrea ha raccontato di essere stata ferita all’occhio con una bandiera palestinese mentre documentava le proteste, come riportato dal New York Post.

Nei video diffusi sui social media, si vede la polizia entrare nell’accampamento avvertendo che il mancato sgombero avrebbe portato agli arresti. Gli studenti hanno rifiutato di spostarsi e per 47 di loro è scattato l’arresto. Le proteste continuano.

Dopo gli arresti, il presidio di protesta si è spostato all’incrocio tra Grove Street e College Street. Secondo il Yale Daily News, circa 300-400 manifestanti hanno bloccato il traffico per rivolgersi al presidente dell’università, Salovey, accusandolo di finanziare il genocidio e chiedendo investimenti etici. In particolare, i giovani chiedono che l’università si ritiri da qualsiasi accordo di investimento legato alla produzione di armi e si impegni a fornire alloggi accessibili ai propri studenti.