Morgan accetta giustizia riparativa nel caso di stalking: ultime novità
Il cantautore Marco Castoldi, noto come Morgan, si impegna in un percorso di giustizia riparativa nel processo per stalking contro l'ex fidanzata.
Il Tribunale di Lecco ha accolto la richiesta di Marco Castoldi, noto come Morgan, di partecipare alla giustizia riparativa nel contesto del processo per stalking nei confronti della sua ex fidanzata. La decisione è stata presa oggi dal giudice dopo che l’artista ha presentato la richiesta il 13 settembre scorso.
La giustizia riparativa è una procedura complementare al processo legale, che prevede un incontro tra le parti coinvolte, Morgan e Angelica Schiatti, mediato da un terzo neutrale. Prima di questo incontro, Castoldi dovrà seguire un percorso individuale con specialisti. Questa scelta potrebbe influenzare una possibile riduzione della pena in caso di condanna.
Il processo è stato rinviato al 14 marzo, quando verranno discusse eventuali questioni preliminari e valutato il percorso intrapreso dal cantautore.
Morgan è accusato delle azioni contestate dalla sua ex compagna Angelica Schiatti, attualmente legata al cantante Calcutta. Il cantautore ha dichiarato: “Qui la vittima sono io, perseguitato, e lo vedete, perché dall’altra parte si fanno concerti e feste. Sono io quello che ha perso la dignità, che non ha lavoro, ma non ho fatto niente”.
Angelica e Morgan si sono conosciuti nel 2014 e hanno avuto una relazione altalenante. Nel 2020, lei ha denunciato il cantante e ha ottenuto la protezione del codice rosso. Nonostante ciò, Morgan ha continuato a inviare messaggi minatori alla donna, minacciando di diffondere video intimi che lei gli aveva inviato in passato. Inoltre, Morgan ha contattato la madre di Angelica accusandola di aver manipolato la figlia. In un messaggio alle amiche, ha sostenuto che Angelica tradiva il fidanzato, il cantante Calcutta, con lui e altri uomini. Nel 2021, Morgan ha addirittura assoldato due individui per pedinare Angelica e il suo nuovo compagno. Inoltre, ha inviato messaggi offensivi a Calcutta tramite Telegram, successivamente resi pubblici online.
