Inchiesta sul naufragio del veliero Bayesian a Palermo
Procura avvia indagine per omicidio colposo plurimo, soccorritori elogiati
La procura di Termini Imerese ha avviato un’inchiesta per omicidio colposo plurimo in relazione al naufragio del veliero Bayesian, avvenuto la scorsa settimana a Porticello, Palermo. Il procuratore capo Ambrogio Cartosio ha confermato l’apertura del fascicolo durante una conferenza stampa dedicata al caso. Ha definito l’accaduto come una tragedia gravissima e ha specificato che al momento si procede contro ignoti, ipotizzando i reati di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo, precisando che siamo solo all’inizio delle indagini. Ha sottolineato che la legge impedisce al procuratore della Repubblica di rilasciare dichiarazioni se non in circostanze particolari, creando ostacoli alla libera informazione. Ha dichiarato di non aver risposto alle domande dei giornalisti per rispettare la normativa vigente.
Il procuratore ha espresso vicinanza alle famiglie delle vittime e ha evidenziato l’importanza di comportamenti responsabili nella gestione della navigazione. Ha fornito dettagli sul ritrovamento dei corpi delle vittime, spiegando che cinque persone si erano rifugiate nelle cabine sul lato sinistro del veliero alla ricerca di bolle d’aria, con i corpi trovati in tre diverse cabine su quel lato.
Il procuratore ha elogiato il coraggio e l’impegno dei soccorritori coinvolti nel recupero delle vittime, ringraziando i vigili del fuoco, la Guardia Costiera e le altre forze dell’ordine per il loro operato durante la tragedia.
Le indagini sull’affondamento del veliero sono state affidate al pm Raffaele Cammarano, il quale ha evidenziato che la dinamica dell’evento è stata rapida e improvvisa. Ha sottolineato che dettagli cruciali, come la presenza di portelloni aperti a poppa, saranno confermati solo dopo l’esame del relitto. Cammarano ha annunciato che le autopsie sui sette cadaveri verranno eseguite al più presto, precisando che al momento non sono stati effettuati test antidroga o per l’assunzione di alcol sull’equipaggio e sugli ospiti, in quanto al momento del recupero erano feriti e sotto choc.
Il comandante dei vigili del fuoco di Palermo, Girolamo Bentivoglio Fiandra, ha descritto la disposizione delle cabine sul veliero e il ritrovamento delle vittime. L’ammiraglio della Guardia Costiera Raffaele Macauda ha confermato che l’armatore ha espresso la volontà di recuperare il relitto e ha parlato delle condizioni meteo della serata del naufragio, sottolineando che non vi erano divieti di navigazione nella zona e che non era stata emessa alcuna allerta di burrasca.