Il caso del ‘badante killer’: confessione scioccante di omicidi su anziani
Un uomo senza fissa dimora si accusa di aver ucciso quattro anziani con dosi letali di farmaci
Un uomo di 48 anni, M.E., ha confessato di aver ucciso quattro persone davanti ai carabinieri di Caserta, sconvolgendo tutti con la sua autodenuncia. Originario di Napoli, attualmente senza fissa dimora, si è presentato in caserma il 22 agosto accompagnato dall’avvocato per accusarsi degli omicidi. Le vittime erano anziani di cui egli si occupava come badante, risiedenti in diverse località tra Cilento, Casoria e Latina. Al momento sono stati identificati solo due anziani e le indagini sono ancora in corso.
L’uomo avrebbe somministrato dosi massicce di medicinali agli anziani, tranquillanti prescritti ma assunti in quantità molto superiori a quelle consigliate. Durante l’interrogatorio con il pm, il 48enne ha spiegato di aver agito spinto da una profonda compassione e pietà per gli anziani, convinto che una costante assunzione dei farmaci li avrebbe accompagnati dolcemente verso la fine.
Quattro sono i casi confessati dal “badante killer”. Due omicidi risalgono al 2014 a Latina, le cui vittime non sono ancora state identificate. Gli altri due casi sono più recenti: un 89enne deceduto a Casoria lo scorso dicembre e un 96enne a Vibonati nel marzo di quest’anno. I militari hanno contattato i parenti delle vittime, scoprendo che il colpevole aveva lavorato come badante per entrambi. Nel caso del 96enne, era stato anche denunciato per aver rubato l’auto dell’anziano dopo la sua morte. Entrambi gli anziani soffrivano di patologie oncologiche e demenze senili, assumendo sedativi come il Talofen e il Trittico. Curiosamente, lo stesso indagato assumeva tali farmaci, conoscendone gli effetti letali in caso di assunzione prolungata e massiccia.