Tragedia a Catanzaro: la morte di Martina Guzzi causata da un airbag difettoso
Lo scandalo degli airbag Takata e il caso della giovane studentessa vittima di un malfunzionamento fatale
Sarebbe stato un airbag difettoso a causare la morte di Martina Guzzi, la giovane di 24 anni rimasta vittima di un incidente lo scorso 28 maggio a Catanzaro, in viale Magna Grecia. A scontrarsi erano state una Citroen C3 e una Ford Fiesta. La giovane, studentessa di Lettere in procinto di laurearsi, residente a Simeri Mare, era morta durante il trasporto in ambulanza dopo uno scontro frontale. Ma non sarebbe stata la violenza dell’impatto a provocare il decesso.
Secondo una relazione preliminare dei consulenti della Procura di Catanzaro, anticipata dal Corriere della Sera, a rivelarsi fatale sarebbe stato un difetto dell’airbag. Dal punto di vista medico legale, si può concludere che il decesso sia in nesso di causalità diretta con un malfunzionamento del sistema di detonazione dell’airbag che, a seguito dell’urto, proiettava ad alta energia cinetica un corpo metallico con modalità di urto e lesività assimilabili a ferita d’arma da fuoco.
Lo scandalo degli airbag Takata sembra essere al centro di questa tragedia. Sull’auto di Martina era installato un airbag Takata, una casa costruttrice giapponese finita nel 2017 al centro di uno scandalo per i casi di malfunzionamento segnalati in questi dispositivi. I primi casi risalgono al 2008 e avevano portato a richiami delle case automobilistiche che avevano utilizzato i sistemi Takata. Nel gennaio 2024, erano state richiamate 100 milioni di vetture di 20 diversi brand automobilistici.
In pratica, per risparmiare denaro e spazio, nei dispositivi Takata l’azoturo di sodio era stato sostituito con il nitrato di ammonio. Tuttavia, a causa delle sue caratteristiche chimiche, il nitrato di ammonio non si è rivelato altrettanto efficace, provocando in alcuni casi l’attivazione incontrollata degli airbag e il rilascio di frammenti di metallo.
Nel 2017, la Honda aveva ammesso che 11 persone erano morte a causa di questo difetto, ma secondo dati aggiornati, le persone decedute a causa degli airbag difettosi sarebbero almeno una quarantina. Tra queste potrebbe esserci anche Martina Guzzi, anche se il caso della 24enne, dal punto di vista giudiziario, è tutt’altro che concluso.