Scandalo a Venezia: Arresti per Corruzione e Traffico d’Influenza
Indagini della Guardia di Finanza coinvolgono politici e imprenditori
Un’indagine della guardia di finanza ha portato, nella mattinata di martedì 16 luglio, all’esecuzione di una serie di misure di custodia cautelare a Venezia per reati contro la pubblica amministrazione. Tra le persone tratte in arresto dai finanzieri ci sono l’assessore alla Mobilità del comune di Venezia, Renato Boraso, e l’imprenditore edile Fabrizio Ormenese. In totale sono 18 gli indagati, tra cui il direttore generale dell’azienda dei trasporti comunale Actv, Giovanni Seno, e il responsabile del settore appalti, Fabio Cacco.
Tra gli indagati figura anche il sindaco Luigi Brugnaro, coinvolto nelle trattative di vendita dell’area dei Pili a un imprenditore di Singapore. L’area dei Pili, acquistata da Brugnaro nel 2006, è diventata oggetto di interesse per progetti urbanistici che ne hanno aumentato il valore. Attualmente controllata da ‘Porta di Venezia’, società di cui Brugnaro è proprietario, è al centro di un’indagine della Guardia di Finanza sui meccanismi del blind trust.
Boraso, assessore alla Mobilità di 56 anni, è stato arrestato a seguito di un’indagine nata nel 2021 sull’uso di terreni nella periferia di Venezia. Le indagini sono scattate nel 2022 e hanno rivelato un’attività illecita protrattasi nonostante Boraso fosse a conoscenza degli accertamenti in corso. Secondo il procuratore capo Bruno Cherchi, Boraso avrebbe emesso fatture per prestazioni inesistenti, intervenendo su appalti e servizi a favore di imprenditori che lo pagavano.
Complessivamente nell’inchiesta sono coinvolte 18 persone, con sette agli arresti domiciliari e altri sei sottoposti a interdizione dai pubblici uffici. Tra gli indagati figurano anche il capo di Gabinetto del sindaco e il direttore generale del Comune, Morris Ceron, e il vicecapo di Gabinetto, Derek Donadini.
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