Cronaca

Ricerca disperata: tre ragazzi travolti dalla piena del fiume Natisone

Operazioni di soccorso in corso con speranze ridotte

Ricerca disperata: tre ragazzi travolti dalla piena del fiume Natisone

Le operazioni dei vigili del fuoco per la ricerca dei tre ragazzi travolti dalla piena del fiume Natisone a Premariacco, in provincia di Udine, sono proseguite per tutta la notte. Stanotte sono state condotte ricognizioni aeree con droni sulle aree di ricerca e operazioni a terra da personale specializzato in soccorsi fluviali del Corpo nazionale. Attualmente, il dispositivo di soccorso dispone di 40 specialisti tra sommozzatori, soccorritori fluviali provenienti da tutti i Comandi della regione, dronisti, topografi, team speleo e l’elicottero del reparto volo di Venezia. Sul posto è stata istituita un’Unità di Comando Locale (UCL) per coordinare l’intervento.

Nella mattina di oggi, sabato 1° giugno, è stato rilevato il segnale di un telefono di uno dei ragazzi, che ha agganciato una cella telefonica nei dintorni. In seguito è stato ritrovato lo zaino di uno dei ragazzi, contenente il cellulare, come confermato dal sindaco di Premariacco Michele De Sabata sui social. I soccorritori hanno individuato un punto di ricerca cruciale, come evidenziato da Giorgio Basile, comandante provinciale dei vigili del fuoco, a UdineToday.

Le tre persone disperse sono Patrizia Cormos, 20 anni, nata a Colleferro in provincia di Roma e residente a Basaldella di Campoformido, Bianca Doros, 23 anni, di origine romena con genitori a Udine, e Cristian Casian Molnar, 25 anni, originario della Romania e residente in Austria. I tre amici si erano recati al fiume per una passeggiata dopo che una di loro aveva sostenuto un esame all’Accademia di Belle Arti. Il cielo era sereno e l’accesso al greto del fiume era facile e asciutto quando sono arrivati sul posto.

I tre ragazzi sono dispersi dal pomeriggio di ieri, quando sono stati trascinati dall’onda di piena mentre erano bloccati su uno scoglio. Alle ricerche hanno partecipato anche l’elicottero del servizio sanitario regionale e i tecnici del Soccorso Alpino. Nonostante gli sforzi, non è stata trovata alcuna traccia dei giovani. Le speranze di trovarli vivi sono scarse a causa della velocità dell’acqua e del rischio di ipotermia.

Gli esperti ritengono che il fiume potrebbe restituire i corpi dei ragazzi, poiché il Natisone ha un carattere torrentizio estremo, con piene improvvise seguite da uno sgonfiamento altrettanto repentino, che riduce rapidamente le portate d’acqua.