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Crisi a Rafah: scontri e tensioni tra Israele e Palestina

Incursioni militari, vittime e negoziati per il cessate il fuoco

Crisi a Rafah: scontri e tensioni tra Israele e Palestina

Le truppe di terra israeliane sarebbero in avanzata nel centro di Rafah, con i carri armati che hanno preso il controllo della zona della rotonda di Al-Awda, nel cuore della città. Questa area, che ospita istituzioni, banche e negozi, si trova a soli 500 metri dal confine tra Gaza e l’Egitto. Secondo una testimonianza proveniente da una persona rifugiatasi con la famiglia nell’Ospedale degli Emirati nelle vicinanze, i soldati israeliani si sono posizionati anche sui tetti vicino alla rotonda.

Al Jazeera ha riportato che i bombardamenti provenienti da Tel Aviv hanno colpito una zona occidentale di Rafah, causando sette morti e diversi feriti. Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, il bilancio delle vittime del recente raid israeliano sarebbe di 21 morti e decine di feriti. Allo stesso tempo, la BBC ha comunicato che durante la notte le truppe israeliane avrebbero conquistato il controllo del promontorio che segna il confine tra la striscia di Gaza e l’Egitto, dopo scontri intensi con i miliziani di Hamas.

Le azioni dell’aviazione israeliana avrebbero spinto migliaia di persone a cercare rifugio nella parte occidentale della città. Gli Stati Uniti stanno valutando se Israele abbia superato una “linea rossa” con le sue azioni. Le notizie sugli attacchi di Tel Aviv stanno suscitando preoccupazione anche a livello internazionale.

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L’amministrazione Biden sta ancora valutando se l’attacco israeliano che ha causato la morte di almeno 45 sfollati palestinesi in una tendopoli a Rafah costituisca una violazione della “linea rossa” suggerita dal presidente americano. Questo è quanto riportato da Axios, citando due funzionari statunitensi. A inizio maggio, Biden aveva minacciato di sospendere la consegna di alcune armi offensive americane se Israele avesse intrapreso un’ampia operazione a Rafah, entrando nel centro abitato ora occupato dai carri armati israeliani.

Nel frattempo, l’esercito israeliano ha fornito la propria versione degli eventi riguardanti la strage avvenuta due giorni fa. L’IDF sospetta che munizioni o altre sostanze combustibili, di cui non era a conoscenza, abbiano causato un’esplosione secondaria e un incendio che si è propagato in un campo di sfollati a Rafah, nel sud di Gaza, provocando la morte di decine di civili.

L’Unione Europea si è mostrata furiosa con Israele dopo la strage di Rafah, valutando la possibilità di sospendere gli accordi commerciali. L’IDF ha riferito di aver individuato i comandanti di Hamas, Yassin Rabia e Khaled Najjar, in un complesso nel quartiere di Tel Sultan, nella parte occidentale di Rafah. L’intelligence israeliana ha affermato che l’area era utilizzata da Hamas per attività, con un lanciarazzi a breve distanza dai due comandanti. Per evitare vittime civili, i caccia israeliani hanno utilizzato munizioni con testate di dimensioni ridotte, ma un incendio si è comunque propagato nel complesso adiacente, dove si trovavano i civili palestinesi, causando 45 vittime.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato un allarme, avvertendo che se l’incursione israeliana a Gaza dovesse continuare, anche l’ultimo ospedale funzionante potrebbe chiudere o non essere in grado di assistere i feriti, creando una potenziale nuova emergenza umanitaria nella Striscia dopo mesi di guerra. Il numero delle vittime da parte palestinese è salito a 36.096 morti e 81.136 feriti dal 7 ottobre, secondo il ministero della Sanità di Gaza.

Una delegazione della sicurezza egiziana, in collaborazione con il Qatar e gli Stati Uniti, sta cercando di rilanciare i negoziati per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Il Cairo ha segnalato che le iniziative per rilanciare i colloqui sono state compromesse dall’offensiva israeliana a Rafah, con conseguenze disastrose.

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Staff
  • PublishedMay 28, 2024