Chef Rubio aggredito: la lotta per la Palestina
Aggressione e solidarietà: Chef Rubio contro il terrorismo sionista
Ieri a Roma, Gabriele Rubini, noto come Chef Rubio, è stato brutalmente aggredito da un gruppo di individui che lui stesso ha definito come “terroristi”. L’aggressione è avvenuta fuori dalla sua abitazione, dove i suoi aggressori hanno tagliato i fili del cancello elettrico per poterlo attaccare. Chef Rubio, attivista pro-Palestina e ex rugbista, ha condiviso video e foto dell’aggressione, mostrando il suo volto insanguinato e un occhio gonfio.
Le ferite riportate da Rubini sono state gravi: frattura dell’orbita facciale e punti di sutura a causa delle botte ricevute. L’aggressione è stata condannata da diverse parti, con Potere al Popolo che ha definito gli aggressori come “servi dei servi” e ha espresso solidarietà nei confronti di Chef Rubio per la sua costante lotta di controinformazione sulla situazione in Palestina.
Nonostante il sostegno ricevuto, Chef Rubio ha respinto la solidarietà di alcuni, tra cui la relatrice speciale dell’ONU Francesca Albanese, sottolineando la sua delusione per il degrado morale attuale. Rubio ha anche risposto duramente agli insulti ricevuti sui social media, difendendo con fermezza le sue posizioni e il suo impegno per la causa palestinese.
Gli studenti dell’Università di Roma hanno espresso solidarietà a Chef Rubio, condannando la falsa narrazione mediatica che dipinge coloro che protestano per la Palestina come violenti e intolleranti. Hanno sottolineato il ruolo attivo di Rubio nella causa palestinese, esponendosi e partecipando a varie iniziative di sensibilizzazione.
Chef Rubio ha sempre sostenuto la causa palestinese, partecipando a presidi, azioni di boicottaggio e incontri nelle scuole e università. Ha dichiarato che non si fermerà di fronte al terrorismo sionista e continuerà la sua lotta fino alla liberazione della Palestina.
La brutalità dell’aggressione subita da Chef Rubio ha sollevato molte domande sull’accaduto e sugli autori del pestaggio. Rubini, noto per la sua partecipazione a programmi culinari televisivi, ha ottenuto una certa notorietà grazie al suo impegno e alla sua passione per la causa palestinese.