La corsa dell’Europa per l’autosufficienza nelle batterie per auto elettriche
Gigafactory e sfide: investimenti a rischio, obiettivi di produzione e necessità di sostegno finanziario
La corsa dell’Europa per aumentare la produzione di batterie per auto elettriche e ridurre la dipendenza dalla Cina è piena di ostacoli. Secondo un’analisi di Transport & Environment (T&E), molti investimenti previsti nell’Unione europea entro il 2030 potrebbero subire ritardi o addirittura essere cancellati, come è successo con ItalVolt.
Attualmente, i progetti per la costruzione di gigafactory in vari Paesi europei potrebbero portare l’Europa a una capacità di produzione di batterie agli ioni di litio pari a 1,7 TWh entro il 2030, riducendo la dipendenza dalla Cina e competendo con gli Stati Uniti. Tuttavia, il 45% di questi investimenti è a rischio medio e l’8% potrebbe essere ritirato, avverte T&E.
Secondo l’ong, l’Unione europea potrebbe diventare autosufficiente nella produzione di celle dal 2026 e coprire oltre la metà della domanda di catodi entro il 2030. Tuttavia, attualmente solo due impianti producono questi componenti cruciali.
T&E sottolinea che entro il 2030 l’Europa potrebbe soddisfare il proprio fabbisogno di litio raffinato e garantirsi una parte dei minerali per batterie attraverso il riciclo. Ma per farlo, gli impianti di raffinazione e riciclo hanno bisogno di sostegno finanziario da parte dell’UE e degli Stati membri.
La questione chiave della sovranità delle batterie risiede nell’incertezza sugli investimenti pubblici da parte di Bruxelles e delle capitali europee. Quest’anno, Francia, Germania e Ungheria hanno dato impulso allo sviluppo del settore. In Francia, Acc ha avviato la produzione a Pas-de-Calais, mentre in Germania l’impianto di Northvolt a Schleswig-Holstein prevede una capacità produttiva di oltre 350 GWh entro il 2030.

L’Italia, con una capacità stimata di 48 GWh grazie agli impianti di Teverola e Termoli, è in ritardo rispetto ad altri Paesi europei. Tuttavia, gli investimenti annunciati dovrebbero essere completati entro la fine del decennio, secondo T&E.

Per superare i rischi e garantire un mercato per le batterie europee, T&E sostiene che l’UE dovrebbe fissare un obiettivo di elettrificazione del 100% delle flotte aziendali. In Italia, il mercato dell’auto elettrica è in contrazione a causa di ritardi negli incentivi, nonostante il Paese abbia bisogno di un cambiamento significativo per sostenere la produzione e l’occupazione.
