Cronaca

Campi Flegrei: Il Vulcano Dormiente di Napoli

Rischio di Eruzione e Terremoti nell'Area Vulcanica

Campi Flegrei: Il Vulcano Dormiente di Napoli

Un terremoto di magnitudo 3.7, seguito dopo pochi minuti da una scossa sismica di intensità leggermente inferiore, è stato registrato alle 13:25 a nord di Napoli, con epicentro nella zona vulcanica dei Campi Flegrei.

I Campi Flegrei sono un’area vulcanica attiva situata ad ovest di Napoli, che include i comuni di Bacoli, Monte di Procida, Pozzuoli, Quarto, Giugliano in Campania e parte della città di Napoli. Il nome Campi Flegrei, dal greco letteralmente “campi ardenti”, denota la natura vulcanica dell’area e la presenza di numerose fumarole e acque termali, ben note e sfruttate nell’antichità.

flegrei
flegrei

A differenza del più noto Vesuvio, i Campi Flegrei non sono caratterizzati da un unico edificio vulcanico principale, ma sono piuttosto un campo vulcanico attivo da più di 80.000 anni, con diversi centri vulcanici situati all’interno e in prossimità di un’area depressa chiamata caldera.

campi flegrei-6
La zona dei campi flegrei

La caldera è il risultato del ripetuto sprofondamento di una vasta area provocato dal collasso del tetto del serbatoio magmatico superficiale a seguito dello svuotamento dello stesso per opera di almeno due grandi eruzioni: l’Ignimbrite Campana (40.000 anni) e il Tufo Giallo Napoletano (15.000 anni).

L’eruzione dell’Ignimbrite Campana è l’eruzione a più elevata energia conosciuta nel Mediterraneo: con essa un’enorme quantità di cenere è stata dispersa nell’atmosfera, influenzando il clima non solo a livello regionale ma probabilmente anche a livello mondiale. L’ultima eruzione è avvenuta nel 1538 e ha generato il cono di tufo di Monte Nuovo.

La caldera dei Campi Flegrei è soggetta a lenta deformazione del suolo nota con il nome locale di bradisismo. Nei periodi 1970-72 e 1982-84 l’area flegrea è stata interessata da crisi bradisismiche in cui il suolo, nell’abitato di Pozzuoli in particolare, ha subito un sollevamento totale massimo di circa 3.5 m.

Allo stato attuale il livello di allerta dei Campi Flegrei è giallo, come stabilito dal Dipartimento della Protezione Civile, sulla base dei risultati del monitoraggio e delle valutazioni espresse dalla Commissione Grandi Rischi.

Durante il mese di aprile 2024 nell’area dei Campi Flegrei sono stati registrati 1252 terremoti con una Magnitudo pari a 3.9, assimilabile alle scosse di terremoto registrate oggi.

campi flegrei ultimi terremoti-2
Gli ultimi terremoti registrati nei campi flegrei

Circa il 78 per cento dei terremoti registrati sono ubicati prevalentemente tra Pozzuoli, Agnano, l’area Solfatara-Pisciarelli, Bagnoli e nel Golfo di Pozzuoli, con profondità concentrate nei primi 3 chilometri.

I parametri geochimici confermano i trend pluriennali di riscaldamento e pressurizzazione del sistema idrotermale. Il flusso di CO2 dal suolo nell’area della Solfatara si conferma essere elevato con valori comparabili a quelli che si ritrovano nel plume di vulcani attivi.

Complessivamente nell’ultimo mese si registra un sollevamento nell’area di massima deformazione di circa 3 centimetri. I Campi Flegrei potrebbero essere più vicini ad una nuova eruzione.

I terremoti nell’area dei Campi Flegrei possono evolvere in due direzioni. Se si tratta di un fenomeno di bradisismo, il periodico innalzamento e abbassamento del suolo, le scosse termineranno quando i gas vulcanici che lo alimentano esauriranno la loro pressione: nel 1969 durò fino al 1972 e nel 1982 fino al 1984.

Se si tratta invece di segnali premonitori di una futura eruzione, l’allarme potrebbe durare più a lungo, con l’evacuazione di quasi un milione di abitanti.

L’eruzione dei Campi Flegrei cancellerebbe 7 comuni, scenario incompatibile con la vita umana.

Staff
  • PublishedMay 13, 2024