Cronaca

Ex escort di lusso accusata di evasione fiscale: il caso della 43enne ungherese a Dubai

Dalla provincia di Rimini agli Emirati Arabi, il percorso dei 5 milioni nascosti al fisco

Ex escort di lusso accusata di evasione fiscale: il caso della 43enne ungherese a Dubai

Una 43enne di origini ungheresi, ex escort di lusso, è stata oggetto di una richiesta di condanna a due anni e tre mesi da parte del pubblico ministero per aver occultato al fisco italiano incassi per un totale di 5 milioni di euro. La donna, difesa dall’avvocato Stefano Caroli, operava nella provincia di Rimini e attualmente risiede a Dubai, godendo di una pensione dorata dopo essersi ritirata dall’attività. Durante il processo, durato quasi tre anni, l’avvocato difensore ha invece chiesto l’assoluzione per la sua assistita, sostenendo che durante le indagini della guardia di finanza e dell’Agenzia delle entrate sono state violate le norme a tutela dell’indagata.

Le indagini condotte dagli inquirenti hanno seguito il percorso dei soldi trasferiti dalla donna, passando prima per San Marino, poi Montecarlo e infine giungendo negli Emirati Arabi. I cinque milioni rappresentavano l’imponibile, ovvero l’importo su cui la donna avrebbe dovuto calcolare le tasse da versare. La squillo, attiva a Rimini come escort di lusso da oltre quindici anni, è stata tradita dalle sue stesse parole durante il processo. Nel 2014 era stata processata per aver rubato denaro a un cliente durante un incontro a pagamento, sostenendo di non aver bisogno di quei 500 euro poiché sul suo conto corrente aveva quasi un milione di euro accumulati nel corso della sua attività.

Le dichiarazioni della donna avevano destato sospetti nel pubblico ministero, che aveva incaricato la guardia di finanza di condurre ulteriori indagini. Queste avevano portato alla scoperta del conto corrente della donna presso una banca di San Marino, con un saldo a sei zeri. Gli inquirenti avevano quindi indagato l’ex escort per omessa dichiarazione dei redditi. Secondo le ricostruzioni degli investigatori, la donna aveva una vasta clientela di uomini facoltosi, tra imprenditori, professionisti, manager e persino calciatori, attratti dalla sua bellezza e disposti a spendere cifre considerevoli per la sua compagnia.

La prostituta di lusso riusciva a incassare fino a diecimila euro in un solo giorno, con tariffe che partivano da 500 euro a prestazione e che potevano arrivare fino a cinquemila euro per un weekend di intimità. La sua attività, secondo gli inquirenti, la configurava come una vera e propria “donna d’oro”, con un elenco di clienti che spaziava da imprenditori a personaggi di spicco della società.

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