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Crisi a Rafah: tensioni tra Israele e Palestina

Offensiva militare israeliana e reazioni internazionali

Crisi a Rafah: tensioni tra Israele e Palestina

L’esercito israeliano (IDF) ha preso il controllo del valico di Rafah, situato tra l’Egitto e il sud della Striscia di Gaza. La chiusura del valico sul lato palestinese è stata dovuta alla presenza dei carri armati israeliani, come comunicato da un portavoce dell’autorità del valico all’emittente al-Arabiya. Inoltre, l’IDF ha annunciato la chiusura del valico di Kerem Shalom, tra Israele e la Striscia di Gaza, per motivi di sicurezza, con l’intenzione di riaprirlo non appena le condizioni lo permetteranno.

Le forze israeliane sono pronte per un’offensiva a Rafah. Ieri sera è stato lanciato un primo raid nella città a sud della Striscia, abitata principalmente da palestinesi fuggiti dal nord. L’operazione mira a esercitare pressioni militari su Hamas per liberare gli ostaggi e raggiungere altri obiettivi bellici, come dichiarato dall’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu.

Le trattative per un cessate il fuoco sono fallite. Hamas ha accettato una proposta di tregua, ma Israele l’ha respinta definendola unilaterale e irricevibile. Tel Aviv ha accusato Hamas di aver modificato la proposta concordata con i mediatori di Qatar ed Egitto, ritenendola lontana dalle richieste fondamentali di Israele.

Il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha dichiarato che un’offensiva terrestre a Rafah sarebbe inaccettabile per le sue gravi conseguenze umanitarie e destabilizzanti nella regione. Guterres ha esortato il governo israeliano e Hamas a compiere ulteriori passi per raggiungere un accordo vitale che non può essere perso.

Anche il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente cinese Xi Jinping si sono opposti a un’offensiva israeliana a Rafah, temendo una nuova catastrofe umanitaria e lo sfollamento forzato dei civili palestinesi. Macron e Xi hanno sottolineato l’importanza di proteggere i civili a Gaza in conformità con il diritto umanitario internazionale, chiedendo un immediato e duraturo cessate il fuoco per consentire la fornitura di aiuti umanitari alla popolazione civile di Gaza attraverso l’apertura di tutte le vie di accesso.