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Tregua incerta: Hamas respinge proposta di accordo con Israele

Negoziazioni ostaggio di Gaza e tregua in bilico

Tregua incerta: Hamas respinge proposta di accordo con Israele

Hamas potrebbe respingere l’ultima proposta di accordo con Israele sugli ostaggi elaborata dai mediatori per una tregua nella Striscia di Gaza. La risposta è attesa per oggi. Secondo quanto ha dichiarato Osama Hamdan, alto rappresentante di Hamas in Libano, la posizione del gruppo sull’attuale documento negoziale è negativa. Tuttavia, l’ufficio stampa di Hamas ha precisato che le trattative continuano nonostante le dichiarazioni di Hamdan.

La proposta, accettata dai mediatori israeliani, prevederebbe il rilascio di almeno 20 ostaggi (33 secondo altre fonti) detenuti da Hamas in cambio del rilascio di un numero imprecisato di prigionieri palestinesi. La seconda fase dell’accordo, secondo il Wall Street Journal, includerebbe una tregua di 10 settimane e nuovi accordi sugli ostaggi. Israele sarebbe disposto a discutere il ritorno dei palestinesi alle loro case nella metà settentrionale della Striscia di Gaza e il ritiro delle truppe dal corridoio militare che attualmente divide l’enclave in due. Tuttavia, le parti rimangono distanti sulla questione se la fine permanente della guerra nella Striscia di Gaza debba essere parte integrante dell’accordo.

Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha parlato di progressi reali e significativi durante il suo incontro con Benjamin Netanyahu in Israele. Tuttavia, il premier israeliano ha ribadito che non accetterà alcun accordo che implichi la fine della guerra a Gaza e ha confermato l’imminente offensiva su Rafah.

Intanto, a Tel Aviv, alcuni manifestanti hanno bloccato la Ayalon Highway per chiedere un accordo che porti alla liberazione degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza. Lo slogan “O Rafah o gli ostaggi, scegliete la vita” è stato esposto su uno striscione da chi è sceso in piazza. Queste azioni si aggiungono alle iniziative già intraprese nelle scorse settimane per mettere pressione al governo di Benjamin Netanyahu.

Staff
  • PublishedMay 2, 2024