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Accuse di uso di armi chimiche in Ucraina: tensioni tra Russia e Stati Uniti

Controversia sul presunto impiego di cloropicrina e sanzioni internazionali

Accuse di uso di armi chimiche in Ucraina: tensioni tra Russia e Stati Uniti

Le forze ucraine sono state oggetto di un’accusa da parte del dipartimento di Stato degli Stati Uniti, che ha affermato che la Russia ha utilizzato armi chimiche durante le operazioni di guerra in Ucraina. Secondo gli Stati Uniti, la Russia avrebbe impiegato la cloropicrina, violando così la Convenzione sulle armi chimiche. Questo episodio non è considerato un caso isolato, ma sembra essere parte di un piano per scacciare le forze ucraine dalle loro posizioni fortificate e ottenere vantaggi tattici sul campo di battaglia.

La Russia ha costantemente negato di possedere un arsenale chimico, con l’ambasciatore di Mosca a Washington, Anatoly Antonov, che ha respinto le accuse del Dipartimento di Stato americano definendole “odiose e infondate”. Al contempo, la Russia ha denunciato ripetutamente l’uso di armi chimiche da parte delle forze ucraine.

Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha annunciato sanzioni contro 300 società in diversi paesi, tra cui Russia e Cina, accusate di fornire armi o componenti utili all’effort bellico di Mosca.

La cloropicrina, agente chimico utilizzato in questo contesto, è una sostanza incolore che, se inalata, attacca le mucose degli occhi e degli organi respiratori. Originariamente impiegata come lacrimogeno durante la prima guerra mondiale, ha un elevato indice di tossicità. L’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche de L’Aja ha vietato l’uso della cloropicrina come agente soffocante.