Cronaca

Scandalo violenze nel carcere minorile di Beccaria a Milano

Indagini su brutali maltrattamenti e torture da parte della Polizia penitenziaria

Scandalo violenze nel carcere minorile di Beccaria a Milano

Un detenuto di soli 15 anni è stato oggetto di brutali violenze da parte degli agenti della Polizia penitenziaria presso il carcere minorile di Beccaria a Milano. Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio, in cui 13 agenti sono stati arrestati e altri otto sospesi con accuse che vanno dalla tentata violenza sessuale alla tortura, dalle lesioni ai maltrattamenti fino al falso ideologico.

Le telecamere interne hanno catturato la scena cruenta di un pestaggio nei confronti del giovane detenuto. L’episodio in questione, avvenuto l’8 marzo, è stato descritto dettagliatamente in un’annotazione redatta dal Nucleo investigativo regionale della Polizia penitenziaria e inclusa nell’inchiesta della Procura di Milano sulle presunte torture e maltrattamenti nel carcere minorile milanese.

Nell’annotazione degli investigatori si parla di come il detenuto sia stato brutalmente maltrattato da quattro agenti, che lo hanno trascinato per le scale, tirandolo anche per il braccio sanguinante. Successivamente, due agenti lo hanno spinto contro il muro e lo hanno colpito ripetutamente alla testa e al torace fino a farlo cadere a terra, dove è stato ancora preso a calci.

Un ex detenuto del carcere ha testimoniato contro gli agenti, raccontando di essere stato vittima di pestaggi e di aver riconosciuto uno degli aggressori. Questo giovane ha descritto dettagliatamente gli episodi di violenza subiti e ha confermato di aver segnalato l’aggressione alla psicologa e alla madre.

Le indagini si concentrano non solo sulle otto vittime accertate, ma anche su altre presunte violenze che coinvolgono una decina di detenuti. Inoltre, sono in corso accertamenti sul coinvolgimento di personale sanitario, educativo e dei vertici della struttura, con due ex direttrici attualmente indagate.

Don Gino Rigoldi e don Claudio Burgio, figure di riferimento nel contesto del carcere minorile, sono stati ascoltati dagli inquirenti e hanno raccontato la reticenza dei giovani ospiti nel rivelare eventuali maltrattamenti subiti. Queste testimonianze si aggiungono al fascicolo d’indagine in continuo ampliamento.

Il lavoro investigativo prevede ulteriori ascolti per almeno una decina di giorni, coinvolgendo altri detenuti, medici ed educatori che potrebbero avere informazioni utili sulle violenze perpetrate all’interno della struttura carceraria. Gli agenti coinvolti hanno giustificato le loro azioni come difesa, lamentando condizioni lavorative estenuanti e mancanza di una chiara catena di comando.

Gli interrogatori dei sospesi sono in corso, con l’obiettivo di far luce sul presunto falsificare delle relazioni di servizio per coprire i colleghi coinvolti nelle violenze. La vicenda continua a suscitare indignazione e richiede un’approfondita inchiesta per fare piena luce su quanto accaduto nel carcere minorile di Beccaria a Milano.

Staff
  • PublishedApril 30, 2024