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Tragedia a Gaza: la storia di Sabreen, neonata salvata ma persa

La lotta per la vita di una neonata palestinese nata da una madre uccisa in un raid israeliano

Tragedia a Gaza: la storia di Sabreen, neonata salvata ma persa

La speranza è stata spezzata per Sabreen, la neonata palestinese che è stata salvata dal grembo della madre appena uccisa da un raid israeliano a Rafah, nella Striscia di Gaza, ma purtroppo non ce l’ha fatta.

La piccola è venuta alla luce con un cesareo d’urgenza prematuramente, a circa 7 mesi e mezzo di vita. I medici avevano immediatamente valutato le sue condizioni come critiche, dato che era sottopeso (appena 1,4 kg) e presentava una grave difficoltà respiratoria. Nonostante fosse stata tenuta sotto controllo in incubatrice presso l’ospedale di maternità degli Emirati, l’unica struttura rimasta in grado di assistere donne e neonati sfollati, Sabreen non è riuscita a sopravvivere e si è spenta giovedì 25 aprile.

La neonata è stata seppellita insieme alla madre, entrambe chiamate Sabreen. La nonna materna, Mirvat al-Sakani, aveva espresso la volontà di adottare la piccola. Il dottor Mohammed Salama, capo dell’unità neonatale di emergenza presso l’ospedale degli Emirati a Rafah, ha sottolineato che Sabreen avrebbe dovuto essere ancora nel grembo materno, ma le è stato negato questo diritto.

Il ministero della Sanità di Gaza ha riportato che su oltre 34mila persone uccise a Gaza dal 7 ottobre, almeno due terzi sono donne e bambini. Sabreen è una delle 16 vittime infantili dei raid aerei condotti dalle Forze di difesa israeliane su Rafah la scorsa settimana. Gli attacchi, secondo l’Idf, erano mirati a miliziani e infrastrutture di Hamas.

Tutte le 16 vittime sono però decedute all’interno di un complesso residenziale colpito dalle bombe dell’esercito israeliano, dove vivevano. Questo tragico episodio ha contribuito ad aumentare il numero di orfani a Gaza, gettando ulteriori ombre sulla già cupa situazione nella regione.

Staff
  • PublishedApril 27, 2024