Cronaca

Scossa di terremoto nei Campi Flegrei: paura e monitoraggio

Nuova scossa a Napoli, sindaci confermano intensità, bradisismo e rischi

Scossa di terremoto nei Campi Flegrei: paura e monitoraggio

Nella zona dei Campi Flegrei, a Napoli, si è verificata una nuova scossa di terremoto, con magnitudo 3.9, intorno alle 5.44 di oggi. L’evento sismico è avvenuto a una profondità di 3 chilometri, nel golfo tra Bacoli e Pozzuoli, come riportato dall’Ingv. La forte scossa è stata avvertita anche a Napoli e provincia, generando paura tra gli abitanti, sebbene al momento non siano stati segnalati danni.

Manuel Ruggiero, medico del 118 e presidente di Nessuno Tocchi Ippocrate, ha raccontato sui social di aver avvertito la scossa, scrivendo: “Stamattina abbiamo messo la sveglia alle 5:45. Per la prima volta ho avuto la sensazione che crollasse tutto!”.

I sindaci di Bacoli e Pozzuoli hanno confermato l’intensità del sisma. Gigi Manzoni, sindaco di Pozzuoli, ha dichiarato su Facebook: “La scossa è stata forte, l’abbiamo sentita tutti. Al momento non si segnalano danni”. Anche Josi Gerardo Della Ragione, sindaco di Bacoli, ha riferito che non ci sono stati crolli, ma che la scossa è stata molto intensa, generando paura tra la popolazione.

L'epicentro del terremoto-4
L’epicentro del terremoto-4

Il sindaco di Bacoli ha sottolineato che si tratta di una delle scosse più forti legate al bradisismo dei Campi Flegrei, fenomeno che si è manifestato con maggiore frequenza negli ultimi mesi. Ha assicurato di essere in contatto con l’Osservatorio Vesuviano e la Protezione Civile Nazionale, coordinando le operazioni con il Centro Operativo Comunale e la Prefettura di Napoli per monitorare costantemente la situazione e mantenere informati i cittadini.

Il bradisismo, fenomeno di sollevamento e abbassamento del suolo causato dall’attività del super vulcano dei Campi Flegrei, è all’origine delle scosse che si verificano nell’area. Storicamente, il bradisismo ha avuto periodi di attività prolungata, come nel 1969-1972 e nel 1982-1984. Se le scosse attuali fossero segnali premonitori di un’eruzione imminente, ci sarebbe la complessa questione dell’evacuazione di quasi un milione di persone residenti nella zona.