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La sfida dei carri armati Abrams in Ucraina

L'adattamento alle nuove minacce nel conflitto con la Russia

La sfida dei carri armati Abrams in Ucraina

L’esercito ucraino ha deciso di modificare l’utilizzo dei carri armati Abrams M1A1 forniti dagli Stati Uniti a partire dal gennaio 2023, in risposta alle pressioni provenienti da Kiev. Secondo funzionari statunitensi, l’intenso impiego di droni da parte della Russia ha reso estremamente complicato l’utilizzo degli Abrams senza essere individuati e attaccati. Un alto funzionario della difesa americana ha dichiarato alla stampa che non esiste più un terreno aperto che possa essere attraversato senza il rischio di essere scoperti.

I carri armati Abrams, considerati il fiore all’occhiello dei mezzi corazzati statunitensi, avrebbero dovuto rappresentare un’importante svolta per l’Ucraina nel fronteggiare la situazione di stallo che perdurava da mesi. Tuttavia, la situazione sul campo di battaglia è cambiata radicalmente a causa dell’ampio impiego di droni di sorveglianza e cacciatori-kamikaze russi.

Prodotto per la prima volta nel 1978 dalla Chrysler Defense, oggi General Dynamics Land Systems, il carro armato Abrams è stato inviato in Ucraina dopo che la Germania aveva condizionato l’invio dei carri armati Leopard alla presenza di mezzi corazzati moderni statunitensi. Nonostante le aspettative, cinque dei 31 Abrams inviati sono già stati distrutti a causa della maggiore vulnerabilità dovuta all’uso massiccio di droni da parte della Russia.

Per affrontare questa nuova situazione, gli Stati Uniti stanno collaborando con l’Ucraina per ripensare le tattiche di combattimento e trovare modi innovativi per utilizzare efficacemente i carri armati Abrams in un contesto così mutevole.

È previsto che gli Stati Uniti annunceranno un pacchetto di aiuti militari a lungo termine del valore di circa 6 miliardi di dollari per l’Ucraina, che includerà munizioni, droni, armi anti-droni e missili aria-aria per i caccia. Questo pacchetto di aiuti, derivante dai fondi approvati dal Congresso statunitense, comprenderà anche missili a lungo raggio Atacm, che consentiranno all’Ucraina di colpire le aree occupate dai russi in profondità, riducendo al contempo l’esposizione al rilevamento dei droni russi.

La Spagna ha accettato di fornire missili Patriot all’Ucraina, rispondendo alle richieste della Nato e dell’Unione Europea di supportare la difesa antiaerea del paese contro gli attacchi russi. Dopo un’iniziale rifiuto, la Spagna invierà un numero limitato di missili Patriot di fabbricazione statunitense, di cui dispone grazie all’acquisto di tre batterie dalla Germania tra il 2004 e il 2014.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto agli alleati europei e della Nato di fornire sei batterie di missili Patriot per rafforzare la difesa del paese in vista di una possibile offensiva russa nei prossimi mesi.

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Staff
  • PublishedApril 27, 2024