Cronaca

Tragedia a Campolongo: morte di Francesco Pio ucciso da pitbull

Indagini in corso sull'attacco mortale di due cani a un bambino di 15 mesi

Tragedia a Campolongo: morte di Francesco Pio ucciso da pitbull

La morte del piccolo Francesco Pio, il bambino di soli 15 mesi ucciso da due pitbull il 22 aprile scorso a Campolongo ad Eboli, in provincia di Salerno, ha portato all’indagine di 5 persone. Tra gli indagati ci sono i proprietari dei cani, gli zii e la madre del bambino, accusati di omicidio colposo per negligenza nella custodia. Oggi, 24 aprile, è prevista l’autopsia sul corpo del piccolo.

Le indagini condotte dal pm Giuseppe Borrelli e dal sostituto Alessandro De Vico stanno cercando di fare chiarezza sulla dinamica dell’accaduto, che presenta ancora alcuni punti oscuri. I due cani non appartenevano alla famiglia di Francesco, ma a degli amici che abitano nella stessa palazzina. L’aggressione è avvenuta improvvisamente nello spazio antistante la casa del bambino, descritta dai testimoni come imprevedibile.

Non è chiaro se il piccolo fosse tra le braccia della madre o di uno zio quando è stato attaccato da uno dei pitbull, seguito dall’altro. Entrambi gli adulti sono rimasti feriti nel tentativo di difendere il bambino. I soccorsi sono stati chiamati immediatamente, ma le ferite riportate da Francesco erano gravi e ha purtroppo perso la vita.

La zia del bambino ha smentito le voci secondo cui i cani erano lasciati liberi davanti alla casa, spiegando che erano chiusi in casa al momento dell’attacco. Ha ipotizzato che l’aggressione potesse essere stata scatenata dalla mancanza di familiarità dei cani con il bambino, poiché non lo avevano mai visto uscire.

I pitbull, che non avevano mai mostrato segni di aggressività secondo i proprietari, sono stati portati via e messi in un canile. Il corpo di Francesco sarà restituito alla famiglia dopo l’autopsia. Il sindaco di Eboli ha dichiarato il lutto cittadino in segno di cordoglio per la tragedia.

Questa vicenda ha sollevato il dibattito sulla regolamentazione della detenzione di certe razze di cani. Gli Animalisti Italiani suggeriscono l’istituzione di un “patentino” per la detenzione di alcune razze, come già fatto a Milano. Gli inquirenti stanno valutando se la negligenza nella custodia dei cani possa aver contribuito alla morte del bambino.