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La morte di Omar Assad e la sfida del battaglione Netzah Yehuda

Un'indagine sull'unità militare israeliana e le implicazioni internazionali

La morte di Omar Assad e la sfida del battaglione Netzah Yehuda

Omar Assad, settantotto anni, stava tornando a casa a Jaljilia, in Cisgiordania, dopo una cena con amici la notte del 12 gennaio 2022. Durante il tragitto, si è imbattuto in soldati del battaglione Netzah Yehuda, un’unità militare politico-religiosa temuta dai palestinesi. Erano le tre del mattino quando è stato fermato e ammanettato. Poco più di un’ora dopo, Omar è deceduto. La sua morte avrebbe potuto passare inosservata se non fosse stato per un dettaglio significativo: aveva trascorso gran parte della sua vita negli Stati Uniti, dove aveva ottenuto la cittadinanza, prima di tornare nella sua terra natia. Questo ha portato Washington a chiedere a Tel Aviv di fare chiarezza sull’accaduto.

Un’inchiesta interna israeliana ha concluso che Omar è morto per un infarto e che i soldati non hanno responsabilità penali. Tuttavia, questa conclusione non ha mai convinto gli Stati Uniti e potrebbe causare problemi al governo di Benjamin Netanyahu. Secondo indiscrezioni di stampa, gli Stati Uniti sarebbero pronti a sanzionare il battaglione Netzah Yehuda.

Il battaglione Netzah Yehuda è un simbolo dell’ultradestra israeliana, composto da circa mille soldati tra giovani ultraortodossi, gli Haredì, e giovani provenienti da avamposti illegali in Cisgiordania. Questi soldati sono noti per le violenze contro i palestinesi e gli scontri con le forze dell’ordine israeliane.

Inizialmente nato con uno scopo religioso, il battaglione si è rivelato anche politico e anti-palestinese. Gli elementi comuni tra i soldati includono la convinzione che il controllo dei palestinesi sia una missione “santa”, che si traduce in una cultura unitaria che incoraggia la violenza. Purtroppo, ci sono stati episodi di odio, come l’attacco incendiario del 2015 che ha causato la morte di un bambino palestinese di 18 mesi.

Il battaglione rappresenta una sfida per le forze armate israeliane, con membri che hanno disobbedito agli ordini e attuato azioni non autorizzate. Anche a Gaza, ci sono stati attacchi contro i civili dovuti a problemi di comunicazione tra il comando centrale e i soldati sul campo. Nonostante ciò, il battaglione ha goduto di un’impunità quasi totale grazie all’appoggio politico dell’ala destra del governo Netanyahu.

Tuttavia, questa impunità potrebbe presto finire, con gli Stati Uniti pronti a sanzionare il battaglione Netzah Yehuda. Anche in Israele ci sono voci che chiedono il suo scioglimento. Il leader del Partito laburista israeliano, Merav Michaeli, ha condannato le azioni del battaglione e ha chiesto il suo smantellamento, sottolineando che le sanzioni sono un riconoscimento della realtà e della necessità di un cambiamento nella condotta israeliana nei territori occupati.

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