Cronaca

Tragedia sul lavoro: morte di un tecnico in ascensore

L'importanza della sicurezza sul luogo di lavoro e le sfide sindacali

Tragedia sul lavoro: morte di un tecnico in ascensore

Un’altra tragedia sul lavoro si è consumata, questa volta coinvolgendo Antonio Pistone, un giovane tecnico manutentore di soli 31 anni. La sua vita è stata spezzata ieri pomeriggio, giovedì 18 aprile, mentre si trovava al lavoro in un condominio situato in via Marchese di Casalotto civico 55. Antonio è rimasto incastrato tra la cabina e la porta di un piano dell’ascensore, un incidente che ha portato alla sua morte. I vigili del fuoco sono intervenuti per liberare il corpo dell’operaio, mentre i medici del 118 non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.

La tragedia ha coinvolto anche una donna che si trovava all’interno della cabina dell’ascensore e che è stata soccorsa dal personale medico a causa dello shock subito. I carabinieri sono intervenuti sul posto per avviare le indagini necessarie. Secondo quanto ricostruito dai vigili del fuoco di Acireale, l’ascensore si sarebbe improvvisamente mosso mentre il tecnico stava ancora lavorando, causando l’incidente fatale. I dettagli su come e perché l’ascensore abbia ripreso a funzionare, schiacciando l’operaio, sono ancora da chiarire.

La triste realtà dei morti sul lavoro sembra non conoscere tregua: nel primo bimestre del 2024, l’Inail ha registrato 119 denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale, 19 in più rispetto all’anno precedente. La Cgil di Catania ha espresso il proprio cordoglio per la famiglia di Antonio Pistone, sottolineando l’importanza di garantire sempre condizioni di sicurezza sul luogo di lavoro per evitare tragedie come questa.

Le proteste sindacali degli ultimi tempi hanno messo in luce la necessità di ridurre al minimo gli infortuni mortali sul lavoro, sottolineando l’importanza di un cambio di approccio aziendale e di un rafforzamento dei controlli. Il segretario territoriale dell’Ugl di Catania, Giovanni Musumeci, ha evidenziato la mancanza di azioni concrete a seguito di queste tragedie, sottolineando la carenza di personale negli uffici ispettivi e la mancanza di una cultura della prevenzione.

Le statistiche allarmanti di quest’anno, con 119 morti nei primi due mesi in Italia, evidenziano la necessità di un impegno concreto per garantire la sicurezza dei lavoratori. Musumeci ha sottolineato che la maggior parte degli incidenti mortali avviene in aziende a conduzione familiare con pochi dipendenti, dove la formazione e la prevenzione vengono spesso trascurate a causa di una visione distorta dei costi e dei benefici legati alla sicurezza sul lavoro.

I carabinieri sul posto e la vittima. Foto Trinacria webtv
I carabinieri sul posto e la vittima. Foto Trinacria webtv