Attacco armato in chiesa ortodossa a Sydney: vescovo e fedeli feriti
Nuovo episodio di violenza scuote la comunità religiosa australiana
Dopo la strage nel centro commerciale di sabato, un nuovo attacco armato si è verificato nella capitale australiana. Questa volta l’aggressione è avvenuta all’interno di una chiesa ortodossa, dove un uomo armato di coltello ha attaccato il vescovo Mar Mari Emmanuel e almeno 4 fedeli. L’aggressore è stato prontamente arrestato e sta collaborando con le autorità, secondo quanto riportato dai media australiani.
L’attacco si è consumato nella chiesa Christ the Good Shepherd di Wakeley, a Sydney, intorno alle 19 locali (le 11 in Italia), mentre il vescovo stava pronunciando il suo sermone di fronte all’altare. Il video dell’aggressione si è diffuso rapidamente sui social media, mostrando l’uomo vestito di scuro che si è scagliato contro il vescovo, colpendolo nella zona del volto e del collo. I presenti hanno reagito prontamente per fermare l’aggressione e soccorrere Emmanuel.
Sul luogo dell’attacco sono intervenute 16 volanti e 11 ambulanze. Le autorità sono impegnate in un’operazione di polizia a Wakeley in seguito alla segnalazione di un accoltellamento. Gli agenti del Fairfield City Police Area Command hanno arrestato l’aggressore, che sta collaborando con le indagini, come comunicato dalla polizia del Nuovo Galles del Sud.
Le vittime dell’attacco sono 4: un uomo di 50 anni e un altro di 30 sono stati trasportati all’ospedale di Liverpool con lacerazioni multiple, mentre un giovane di 20 anni e un uomo di 60 sono stati affidati ai paramedici con ferite alle braccia e alle mani.
Mar Mari Emmanuel, il vescovo aggredito, è noto in Australia per le sue posizioni contro i vaccini e le sue idee ultraconservatrici riguardo alla comunità LGBTQ+. Nel corso dei suoi sermoni, ha criticato le misure anti-Covid definendo il lockdown come “una schiavitù di massa”. Le lesioni riportate dalle vittime non sono considerate gravi e sono attualmente in cura presso l’ambulanza del NSW.
