Cronaca

Tragedia alla centrale idroelettrica di Bargi: il mistero dell’esplosione

Drammatico incidente con sei vittime e un lavoratore disperso

Tragedia alla centrale idroelettrica di Bargi: il mistero dell’esplosione

Le ricerche nella centrale idroelettrica di Bargi sul lago di Suviana, nell’Appennino bolognese, sono giunte al quarto giorno. Un lavoratore, Vincenzo Garzillo, 68 anni, originario di Napoli, è ancora disperso dopo l’esplosione che ha sconvolto l’impianto. Purtroppo, le speranze di trovarlo vivo sono minime. I sommozzatori dei vigili del fuoco hanno individuato i corpi dei tre colleghi dispersi, portando il triste bilancio delle vittime accertate a sei morti. Emergono dettagli drammatici: la posizione in cui sono stati ritrovati i corpi suggerisce che i lavoratori abbiano tentato una fuga disperata, alcuni con i volti nascosti, come se stessero cercando fino all’ultimo istante di proteggersi.

Vincenzo Garzillo, il lavoratore disperso, stava svolgendo il ruolo di supervisore per la Lab Engineering durante le operazioni di riattivazione dei macchinari presso la centrale idroelettrica di Bargi. La moglie, piena di angoscia, ha condiviso sui social un messaggio struggente: “Amore mio dove sei? Torna da noi”. Le ricerche, che coinvolgono decine di uomini, si stanno svolgendo in un contesto estremamente complesso. L’esplosione è avvenuta a una profondità di circa 30-40 metri sotto il livello del lago, causando incendi, crolli strutturali e allagamenti. Sommozzatori e squadre di ricerca devono operare in ambienti devastati, pieni di detriti e acqua.

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In alto da sinistra: Tanase, Franchina e Pisani. In basso da sinistra: Casiraghi, Scandellari e D’Alessandro. Foto social

Le vittime accertate dell’incidente includono Alessandro D’Andrea, 37 anni, originario di Forcoli (Pisa), e Adriano Scandellari, 57 anni, ingegnere dipendente di Enel Green Power. Scandellari, insignito di importanti riconoscimenti lavorativi, è stato trovato intrappolato tra le macerie al piano -9. Paolo Casiraghi, 59 anni di Milano, tecnico della Abb, è stato ritrovato nello stesso piano. Altri tre lavoratori sono stati identificati nelle ore successive: Petronel Pavel Tanase, 46 anni, di origine romena, Mario Pisani, 74 anni, ex dipendente Enel, e Vincenzo Franchina, 36 anni, originario di Sinagra.

La Procura di Bologna ha aperto un fascicolo per disastro e omicidio colposo, senza al momento indagati. Le cause dell’incidente, con un’esplosione così violenta da spostare un pezzo di turbina di due piani, sono ancora avvolte nel mistero. L’ad di Enel Green Power, Salvatore Bernabei, ha sottolineato che non risultano segnalazioni di problemi sulla sicurezza e ha evitato di avanzare ipotesi premature sulle cause dell’esplosione.

Le indagini si concentrano sui ruoli delle aziende coinvolte nei lavori di efficientamento dell’impianto. Enel Green Power aveva contrattualizzato con Siemens, Abb e Voith per i lavori. L’esplosione è avvenuta durante il collaudo del secondo gruppo di generazione, dopo il completamento dei lavori sul primo gruppo. Bernabei ha chiarito che Enel Green Power non ha subappaltato nulla, ma ha affidato a tre aziende primarie la realizzazione, progettazione, fornitura, montaggio e collaudo. Gli investigatori stanno analizzando attentamente la catena degli appalti e subappalti per verificare il rispetto delle normative di sicurezza.

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Suviana – rame da video dei vigili del fuoco su X