Il caso di Sohaib Teima: il giovane detenuto in Francia per l’omicidio di Auriane Nathalie Laisne
La storia di un presunto femminicidio con risvolti internazionali
Il ventunenne Sohaib Teima, originario di Fermo, è attualmente detenuto in Francia con l’accusa di aver ucciso la sua compagna Auriane Nathalie Laisne, trovata morta il 5 aprile scorso in una chiesetta diroccata sopra La Salle, in Valle d’Aosta. Il mandato d’arresto europeo emesso dall’Italia è stato eseguito e il giovane è in attesa di estradizione. La prossima settimana comparirà davanti ai giudici francesi per decidere sulla sua consegna alle autorità italiane.
Sohaib Teima, il presunto autore del femminicidio, ha una tripla cittadinanza: italiana, egiziana e marocchina. Nato a Fermo da genitori egiziani e marocchini, è stato descritto dai suoi coetanei come un ragazzo tranquillo, alla moda e sorridente, lontano dall’immagine di un assassino.
Teima ha studiato odontotecnica presso un istituto professionale a San Benedetto del Tronto e successivamente si è trasferito in Francia per continuare gli studi. Tuttavia, tornava spesso in Italia per visitare la famiglia. L’anno scorso ha trascorso alcuni mesi a Fermo e il suo ultimo passaggio in città è avvenuto il mese scorso.
Nonostante avesse un divieto di avvicinamento alla giovane vittima, i due continuavano a vedersi e sono stati visti insieme in Valle d’Aosta, precisamente nella zona di La Salle, vicino al villaggio abbandonato di Equilivaz dove è stata ritrovata la 22enne senza vita.
Secondo l’accusa, Teima avrebbe condotto la giovane nella chiesetta diroccata con l’intento di ucciderla e depistare le indagini, facendo sparire documenti e il cellulare della vittima e posizionando il corpo in modo insolito. Il procuratore capo di Aosta, Luca Ceccanti, ha dichiarato che si tratta di un omicidio motivato dal controllo e dalla soppressione della volontà della vittima, non da gelosia o passione, ma da un desiderio di potere sulla ragazza.
