Mondo

Cittadino portoghese condannato a Hong Kong per violazione legge sicurezza nazionale

Il caso di Joseph John e le implicazioni della legge cinese

Cittadino portoghese condannato a Hong Kong per violazione legge sicurezza nazionale

Nessuno può sfuggire alla severa legge sulla sicurezza nazionale di Hong Kong, nemmeno chi possiede un doppio passaporto. Recentemente, un cittadino portoghese è stato condannato a cinque anni di carcere in seguito alla sua condanna per aver distorto la storia, demonizzato il governo cinese e fatto appello ai paesi stranieri per danneggiare Hong Kong e la Cina attraverso i social media.

Joseph John, 41enne con passaporto portoghese e residenza a Hong Kong, è diventato il primo cittadino europeo coinvolto in un’accusa in base alla legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino nel 2020. Questa normativa, estremamente ampia, prevede pene fino all’ergastolo per atti di secessione, sovversione, terrorismo e collusione con forze straniere, reati che possono facilmente essere strumentalizzati in procedimenti giudiziari a sfondo politico.

John è stato arrestato per aver pubblicato contenuti pro-indipendenza e anti-Cina sui social media, dopo essere tornato a Hong Kong per visitare la famiglia nel 2022. Il giudice del tribunale distrettuale Ernest Lin lo ha ritenuto colpevole per aver distorto la storia sugli account dei social media del sito web Hong Kong Independence Party, fondato da un cittadino europeo nel 2014 e registrato come partito politico nel Regno Unito, di cui John era a capo.

Il gruppo sosteneva la necessità di un intervento straniero nel governo cinese su Hong Kong dopo le proteste pro-democrazia del 2019. Chiedeva al Regno Unito e agli Stati Uniti di inviare truppe a Hong Kong e aveva avviato una raccolta fondi per costituire un esercito di mercenari indipendenti dell’ex colonia britannica. Tra le richieste del gruppo c’era l’abolizione della Dichiarazione congiunta sino-britannica, l’accordo che ha portato al ritorno di Hong Kong alla sovranità cinese.

John ha pubblicato 42 post che riportavano queste richieste su sei diverse piattaforme online, di cui 35 dopo l’entrata in vigore della legge sulla sicurezza nazionale nel giugno 2020. Le pagine sono state chiuse nel 2022, quando John è tornato a Hong Kong per visitare la madre malata ed è stato arrestato dalle autorità.

Secondo quanto riportato dalla testata Hong Kong Free Press, John si era dichiarato colpevole di incitamento alla secessione, sperando in una riduzione della pena, ma è stato comunque condannato a cinque anni di carcere. La Corte distrettuale di Hong Kong ha respinto la richiesta di clemenza avanzata dall’avvocato dell’uomo in base alla nuova legge sulla sicurezza, che non consente la riduzione della pena sotto i cinque anni per reati considerati gravi.