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Summit internazionale sulla pace in Ucraina: sfide e prospettive

Il ruolo di Zelensky, l'assenza della Russia e le incertezze della Cina

Summit internazionale sulla pace in Ucraina: sfide e prospettive

Dopo oltre due anni dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, il tema della pace e della risoluzione del conflitto rimane di primaria importanza. Il prossimo 15 e 16 giugno, i leader di circa 100 Paesi provenienti da Europa, Africa, America Latina e Medio Oriente si riuniranno in un lussuoso hotel nella Svizzera centrale per la conferenza di pace sull’Ucraina. L’obiettivo del summit è creare un contesto favorevole per una pace globale e duratura in Ucraina, oltre a delineare un piano concreto per coinvolgere la Russia nel processo di pace.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha svolto un ruolo attivo nelle trattative con i leader dell’UE, del G7 e di Paesi come Stati Uniti, Cina e India, per promuovere la partecipazione al vertice. Zelensky ha sottolineato che la pace è l’unica opzione e ha evidenziato la necessità di rafforzare le difese fisiche dell’Ucraina, comprese le capacità militari, la produzione di armi interne, la resilienza economica e la pressione internazionale sulla Russia.

Attualmente, l’Ucraina si trova ad affrontare raid russi e una carenza di armamenti, con segnalazioni che i missili per i sistemi Patriot e Iris-T siano esauriti. Di conseguenza, il Parlamento ucraino ha approvato una nuova legge sulla mobilitazione, mirante a reclutare 500mila nuove reclute entro l’anno, nonostante la controversia generata dalla rimozione della clausola sulla smobilitazione dei soldati con 36 mesi di servizio.

La partecipazione della Cina al summit rimane incerta, nonostante un precedente piano di pace presentato l’anno scorso. Recentemente, il presidente cinese Xi Jinping ha ribadito il sostegno alla Russia contro le pressioni occidentali, sottolineando la cooperazione strategica tra i due Paesi.

La Russia ha deciso di non partecipare al summit internazionale sulla pace in Ucraina, probabilmente per rafforzare la propria posizione militare sul campo di battaglia. Il portavoce del Cremlino ha sottolineato che un processo negoziale senza la partecipazione russa sarebbe privo di significato.

Nonostante le basse aspettative, la Svizzera si impegna a facilitare il dialogo tra le parti per porre fine al conflitto in Ucraina, mantenendo la sua storica neutralità e contribuendo al processo di pace nella regione.

 Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e il presidente cinese Xi Jinping (LaPresse)
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e il presidente cinese Xi Jinping (LaPresse)
Staff
  • PublishedApril 11, 2024