Imam espulso per pericolosità sociale: il caso a Milano
Imam cittadino del Bangladesh espulso per pericolosità sociale a Milano. Numerosi precedenti penali e minacce rivolte a residenti e giornalisti.
Un uomo di 50 anni, presidente di un’associazione culturale islamica di Milano, è stato espulso dalla polizia su provvedimento del ministro dell’Interno emesso per motivi di ordine e sicurezza pubblica. Il 50enne, cittadino del Bangladesh, è l’imam di una moschea abusiva nata in via Zambelli, nel quartiere Dergano, proprio nei locali dell’associazione.
Secondo quanto riferito dalla polizia, il 50enne ha numerosi precedenti penali e di polizia che indicano una non trascurabile pericolosità sociale, soprattutto nei confronti delle persone di sesso femminile. Recentemente, è stato protagonista di un servizio televisivo trasmesso durante un noto talk show politico, in cui è stato fortemente criticato per il clima di ‘paura’ che avrebbe creato tra gli abitanti del quartiere in cui si trova il centro culturale islamico. In quell’occasione, lo straniero avrebbe anche rivolto frasi minatorie alla giornalista che stava realizzando il servizio.
A novembre scorso, il 50enne era stato intervistato dall’inviata del programma “Dritto e rovescio” su Rete4. Durante l’intervista, i residenti avevano raccontato alla giornalista del clima di terrore che si viveva in zona, con l’uomo che sembrava minacciare gli altri con frasi come “italiani di mer**”, “vi taglio la gola”, “vi ammazzo”. All’interno del centro islamico, trasformato in una moschea, l’imam aveva persino minacciato la cronista dicendole “mettiamo un coltello davanti al collo a te”, dopo aver cercato di giustificarsi dicendo che gli abitanti del quartiere erano “razzisti”.