Giulio Regeni: Il Processo per la Verità
Il padre di Giulio Regeni testimonia nel processo contro 4 agenti egiziani per il rapimento e omicidio del figlio. L'impegno italiano per risposte dall'Egitto.
Il padre di Giulio Regeni, il ricercatore friulano rapito, torturato e ucciso in Egitto nel 2016, ha testimoniato durante il processo per la morte del figlio a Roma. Gli imputati sono quattro 007 egiziani accusati di sequestro di persona pluriaggravato. Magdi Ibrahim Abdelal Sharif è contestato anche per lesioni personali aggravate e omicidio aggravato.
Secondo l’accusa, gli imputati hanno erroneamente ritenuto che Regeni fosse una spia inglese, creando una ragnatela attorno a lui tra settembre 2015 e gennaio 2016.
Claudio Regeni ha descritto suo figlio come un giovane desideroso di indipendenza e di valorizzare le proprie capacità. Amante dello studio e rispettoso verso gli altri, Giulio era appassionato di materie umanistiche e parlava diverse lingue.
Il padre ha smentito le voci che lo accusavano di essere un infiltrato e ha chiarito la situazione finanziaria di Giulio, sottolineando la sua attenzione al risparmio e alla sobrietà nel vestire.
Un’amica di Giulio ha testimoniato che lui aveva parlato della repressione politica in Egitto e della necessità di mantenere un profilo basso. Durante un sit-in fuori dal tribunale, è stata ribadita l’importanza di giustizia e verità nel caso Regeni.
Anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sottolineato l’impegno del governo italiano nel cercare risposte concrete dall’Egitto riguardo all’omicidio di Regeni, utilizzando un approccio di persuasione e diplomazia.