Allarme nucleare a Zaporizhzhia: attacco alla centrale
Il direttore AIEA lancia l'allarme per attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, aumentando il rischio di incidente nucleare. Attacchi militari minacciano la sicurezza degli impianti.
Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) Rafael Mariano Grossi ha lanciato l’allerta per il rischio di un grave incidente nucleare alla centrale di Zaporizhzhia, controllata dalla Russia ma situata in territorio ucraino. Da quando è iniziata la guerra in Ucraina, l’attenzione è stata costantemente rivolta verso la centrale, considerata un obiettivo potenziale a causa delle operazioni militari nell’area circostante.
Nelle ultime ore, per la prima volta dal novembre 2022, la centrale è stata direttamente attaccata, rappresentando una grave escalation dei pericoli per la sicurezza nucleare. Grossi ha sottolineato che tali attacchi aumentano significativamente il rischio di un incidente nucleare e devono essere fermati immediatamente, definendoli una chiara violazione dei principi fondamentali per la protezione degli impianti nucleari stabiliti dalle Nazioni Unite.
Nonostante al momento non siano stati segnalati danni critici alla sicurezza nucleare o ai sistemi di protezione del sito, gli attacchi militari rappresentano una minaccia persistente per la centrale e gli altri impianti nucleari. Grossi ha ribadito che attaccare una centrale nucleare è assolutamente vietato e ha fatto appello ai decisori militari affinché rispettino i principi che proteggono tali impianti.
La centrale nucleare di Zaporizhzhia, costruita tra il 1984 e il 1995, si trova a circa 200 chilometri dalla regione contesa del Donbas e a 550 chilometri da Kiev. È la più grande centrale nucleare d’Europa e la nona più grande al mondo, con 6 reattori da 1000MW ciascuno e una capacità totale di 42 miliardi di Kwh, sufficiente per alimentare circa quattro milioni di case.
La preoccupazione per la sicurezza dell’impianto è cresciuta a seguito dell’attacco diretto, confermato dagli esperti dell’AIEA che hanno individuato i danni fisici causati dalle detonazioni dei droni in tre località colpite. Sono stati segnalati danni superficiali alla cupola del reattore dell’Unità 6 e rigature su una parete di cemento, senza compromettere la sicurezza nucleare ma rappresentando un incidente grave che potrebbe mettere a rischio l’integrità del sistema di contenimento del reattore.
La squadra dell’AIEA ha anche rilevato resti di droni in diversi punti di impatto sul sito, e in uno di essi hanno trovato macchie di sangue accanto a un veicolo logistico militare danneggiato, indicando almeno una vittima. Gli esperti hanno riferito di aver udito esplosioni, colpi di fucile e di artiglieria provenienti dalle vicinanze dell’impianto, confermando la persistente minaccia che gli attacchi militari rappresentano per la sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia.