Proteste in Israele: richieste di dimissioni per Netanyahu e rilascio ostaggi
Decine di migliaia di israeliani protestano per le dimissioni di Netanyahu e il rilascio degli ostaggi rapiti da Hamas. Momenti di tensione e ritrovamento di un corpo durante le manifestazioni.
Sabato, decine di migliaia di israeliani hanno preso parte a manifestazioni a Tel Aviv, ad Haifa e in altre città del paese, esprimendo il loro dissenso nei confronti del primo ministro Benjamin Netanyahu e chiedendone le dimissioni. Le proteste sono state caratterizzate da momenti di tensione, con incendi appiccati per strada e scontri con le forze dell’ordine, che hanno portato a feriti e all’arresto di un manifestante.
Le richieste principali dei manifestanti riguardavano la necessità di giungere a un accordo immediato per il rilascio degli ostaggi rapiti da Hamas dopo l’evento tragico dello scorso 7 ottobre, che ha segnato l’inizio del conflitto in corso. A sei mesi dall’inizio della guerra, più di un centinaio di cittadini israeliani sono ancora trattenuti come ostaggi nella Striscia di Gaza, con alcune vittime già confermate.
Proprio durante le proteste del sabato, l’esercito israeliano ha annunciato di aver ritrovato il corpo di Elad Katzir, un uomo di 47 anni rapito il 7 ottobre nel kibbutz di Nir Oz, a Khan Yunis. Tra gli slogan intonati dai manifestanti, si è fatto sentire il grido unanime di “Vogliamo riavere gli ostaggi vivi, non nelle bare”, sottolineando la drammaticità della situazione e la ferma volontà di ottenere il rilascio dei prigionieri.
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