Cronaca

Il caso di Alessia Pifferi: la tragedia di Diana

Alessia Pifferi è sotto processo per la morte della figlia Diana, abbandonata per sei giorni. Il dibattito ruota attorno alla sua condizione mentale e alle accuse di favoreggiamento delle psicologhe e dell'avvocato.

Il caso di Alessia Pifferi: la tragedia di Diana

Una giovane donna, descritta dall’insegnante di sostegno delle scuole superiori Alessia Pifferi come immatura e priva di volontà nelle sue azioni, è attualmente sotto processo a Milano per la morte della figlia Diana, abbandonata in casa per sei giorni nel luglio 2022 e deceduta per stenti a soli 18 mesi di età. Alessia Pifferi è accusata di omicidio pluriaggravato, e sebbene una perizia psichiatrica abbia stabilito che al momento dei fatti era capace di intendere e volere, il dibattito ruota principalmente attorno alla sua condizione mentale.

Durante un’intervista a “Storie Italiane” condotta da Eleonora Daniele, l’inviato Alessandro Politi ha parlato con l’insegnante di Alessia Pifferi, che ha dipinto un ritratto complesso della donna, evidenziando una storia segnata da difficoltà sin dall’adolescenza. La professoressa ha ricordato le molte assenze e la mancanza di impegno nei compiti da parte di Alessia, sottolineando anche le dinamiche familiari complesse che hanno caratterizzato la sua vita.

La tragica scoperta del cadavere di Diana nel lettino, pulito e adagiato su un materasso senza lenzuola, ha svelato una situazione agghiacciante. La bimba, lasciata sola in casa mentre la madre trascorreva del tempo con il compagno, è morta per disidratazione e fame, subendo un’agonia prolungata aggravata dalle alte temperature estive. Il pannolino della piccola è stato ritrovato accatastato nel cestino insieme ad altri sporchi, mentre nel suo stomaco sono stati trovati pezzetti dello stesso pannolino.

La questione della condizione mentale di Alessia Pifferi rimane centrale nel processo, tanto che è stata avviata un’indagine parallela sulle due psicologhe del carcere di San Vittore che hanno redatto una relazione sul quoziente intellettivo della donna. Le professioniste sono accusate di favoreggiamento e falso ideologico, con l’accusa di aver fornito alla donna una tesi difensiva alternativa basata su un presunto grave ritardo mentale, manipolandola. Anche l’avvocato Alessia Pontenani è coinvolta nell’indagine per aver attestato falsamente un quoziente intellettivo deficitario per la sua assistita.

Staff
  • PublishedApril 7, 2024