Gaza: Sopravvivenza e Speranza in Mezzo alla Distruttiva Guerra
Drammatica crisi umanitaria a Gaza: migliaia di bambini uccisi o feriti, case e scuole distrutte, accesso all'assistenza compromesso. Urgente cessate il fuoco e accesso umanitario.
Nel secolo corrente, è impensabile assistere alla morte o al ferimento di quasi 30mila bambini, massacrati sotto le bombe, colpiti dai cecchini in strada o costretti a mangiare erba per sopravvivere. A Gaza, la situazione è drammatica a sei mesi dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas. La relatrice speciale delle Nazioni Unite sui difensori dei diritti umani, Mary Lawlor, ha sottolineato che la sproporzione della risposta israeliana agli attacchi di Hamas ha invalidato qualsiasi pretesa di autodifesa. Ospedali assaltati, operatori umanitari uccisi, come i membri dell’Ong World Central Kitchen bombardati dall’esercito israeliano.
Secondo i dati di Save the Children, quasi 26.000 bambini sono stati uccisi o feriti a Gaza, corrispondenti al 2% della popolazione infantile locale. Xavier Joubert, direttore di Save the Children nei territori palestinesi occupati, ha evidenziato che la guerra ha reso Gaza irriconoscibile, con il 70% delle abitazioni danneggiate o distrutte. La devastazione delle case e delle infrastrutture è senza precedenti, con una percentuale altissima di edifici distrutti in così poco tempo.
Nei sei mesi trascorsi dall’inizio del conflitto, più di 13.800 minori sono stati uccisi a Gaza e 113 in Cisgiordania. Circa 1.000 bambini hanno subito amputazioni alle gambe, mentre la maggior parte degli ospedali è stata bombardata, compromettendo gravemente l’accesso all’assistenza medica per 1,1 milioni di bambini a Gaza. Gli attacchi israeliani hanno colpito anche ambulanze, convogli di aiuti sanitari e strade di accesso, danneggiando il sistema sanitario locale.
L’istruzione è praticamente inesistente, con quasi il 90% degli edifici scolastici distrutti e 261 insegnanti uccisi. Le scuole sono diventate rifugi per 1,4 milioni di persone. Gli attacchi indiscriminati contro l’enclave palestinese hanno messo in discussione il concetto di proporzionalità in caso di conflitto, violando divieti legali internazionali e mettendo in crisi l’architettura dei diritti umani.
L’ipocrisia dei Paesi che forniscono armi a Israele, nonostante le violazioni dei diritti umani, mina la credibilità dell’ordine internazionale basato sul rispetto delle regole. È urgente un cessate il fuoco immediato e un accesso umanitario senza restrizioni per evitare ulteriori sofferenze e distruzioni inaccettabili.