Crueltà animale a Palermo: la lotta per la giustizia
Un uomo accusato di picchiare e affogare un cane a Palermo scatena indignazione. Associazioni animaliste unite per la giustizia. La lotta contro la crudeltà animale in Italia.
Un terribile episodio di crudeltà animale ha scosso Palermo, quando un uomo di 35 anni è stato accusato di aver picchiato e affogato un cane nel porticciolo dell’Arenella nell’agosto del 2021. Il cane, un pitbull di due anni chiamato Jesus dagli animalisti, è stato vittima di un atto di violenza estrema.
Le indagini sono state avviate immediatamente dai carabinieri dopo che alcuni residenti hanno segnalato l’accaduto. Testimoni hanno raccontato di aver visto l’uomo inseguire il cane e poi affogarlo brutalmente, tenendogli la testa sott’acqua e colpendolo ripetutamente. La comunità locale e le associazioni animaliste hanno reagito con orrore e indignazione di fronte a un tale atto di crudeltà.
Dopo diversi giorni di ricerche, la salma del povero Jesus è stata recuperata dai sommozzatori dei vigili del fuoco e portata all’istituto Zooprofillatico per ulteriori indagini. La richiesta di rinvio a giudizio del 35enne da parte del sostituto procuratore Maria Forti è stata un passo importante verso la giustizia per l’animale ucciso in modo così spietato.
Le associazioni animaliste, tra cui Zampe che danno una mano, Ada Zampa siciliana onlus, AnimAlista, Balzoo sezione Palermo, I canuzzi di Marzia e Maria, Crazy cats, Sos Primo soccorso cani e gatti e Un atto d’amore, si sono unite per chiedere giustizia e per garantire che casi simili non restino impuniti. La costituzione di parte civile nel processo è stata annunciata come un segno di solidarietà e impegno per la tutela degli animali.
La vicenda di Jesus non è stata l’unica a scuotere l’opinione pubblica in Italia. Pochi giorni dopo, un altro cane di nome Aron è stato legato a un palo e bruciato vivo dal suo stesso padre vicino a piazza Croci. Questo atto di violenza ha generato indignazione e ha portato alla denuncia del padre del cane, un uomo di 46 anni.
La lotta contro la crudeltà verso gli animali è ancora lunga e richiede un impegno costante da parte di tutti. Solo attraverso la denuncia e la sensibilizzazione pubblica si potrà ottenere una maggiore tutela degli animali e un inasprimento delle pene per chi commette atti di violenza nei loro confronti.
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