La resilienza di Kharkiv: vita sotterranea durante la guerra
Kharkiv affronta la guerra con aule sotterranee per bambini, eventi culturali clandestini e spirito di resilienza. La vita continua nonostante gli attacchi russi.
La vita a Kharkiv, in Ucraina, continua nonostante la guerra. Le autorità hanno preso misure per proteggere i bambini, spostando le aule per l’istruzione nel sottosuolo. Questa città, situata a circa 30 chilometri dal confine con la Russia, è stata un obiettivo principale degli attacchi russi durante i 25 mesi di conflitto.
Nell’ultimo attacco di droni di Mosca, edifici residenziali e un impianto energetico sono stati colpiti, causando la morte di quattro persone e il blackout per 350mila residenti. Circa 1.500 bambini stanno già frequentando le lezioni in stazioni della metropolitana trasformate in aule temporanee, mentre vengono costruite nove scuole sotterranee per accogliere fino a 9mila studenti.
Il sindaco di Kharkiv, Ihor Terekhov, ha sottolineato l’importanza di non interrompere le attività quotidiane a causa della guerra. Ha dichiarato che il principale obiettivo è garantire la sicurezza e la normalità della vita per i cittadini. Terekhov è diventato sindaco solo pochi mesi prima dell’invasione russa e ha lavorato per mantenere i servizi comunali in funzione nonostante le difficoltà.
In un contesto di costante pericolo, la clandestinità è diventata un modo per mantenere la socialità in sicurezza. Serhiy Zhadan, scrittore e musicista, ha organizzato eventi culturali in un bunker sotterraneo, trasformando un rifugio antiaereo sovietico in un luogo di incontro popolare. Altri hanno progettato appartamenti sotterranei e la città ha iniziato a creare aule colorate nelle stazioni della metropolitana per i bambini, offrendo loro un ambiente accogliente e familiare.
Le aule sotterranee sono decorate con immagini della vita tradizionale ucraina, e i bambini iniziano la giornata con un momento di silenzio per onorare coloro che hanno perso la vita per difendere il Paese, seguito dall’inno nazionale. Nonostante le difficoltà, a Kharkiv la vita continua, con la speranza di un futuro migliore per tutti.
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