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Gestione dei Brumbies: Dibattito sull’abbattimento aereo

Programma per ridurre i brumbies a 3.000 entro il 2027 nel parco nazionale Kosciuszko. Dibattito sull'abbattimento aereo per proteggere l'ecosistema fragile.

Gestione dei Brumbies: Dibattito sull’abbattimento aereo

Al parco nazionale Kosciuszko, in Australia, è in corso un programma per ridurre la popolazione di cavalli selvaggi, noti come brumbies, che attualmente superano i 18.000 esemplari. L’obiettivo è ridurli a 3.000 entro il 2027, poiché la loro presenza incontrollata minaccia l’ecosistema fragile della zona. Il governo del New South Wales è legalmente tenuto a gestire questa popolazione e proteggere l’ambiente.

Il metodo scelto per abbattere i cavalli selvaggi, compresi cervi, maiali e altri animali, è l’abbattimento aereo da parte di cecchini. Questa decisione ha suscitato opinioni contrastanti: da un lato, c’è chi sostiene che sia necessario per proteggere le specie autoctone a rischio, come le rane corroboree e le orchidee alpine endemiche, dall’altro c’è chi lo considera un metodo crudele e discutibile.

I brumbies sono i discendenti dei cavalli fuggiti o smarriti dai primi coloni europei e sono diventati parte integrante del paesaggio australiano. Tuttavia, la loro presenza eccessiva minaccia la biodiversità locale. Mentre alcuni propongono soluzioni alternative come la cattura e la sterilizzazione, gli esperti ritengono che l’abbattimento sia l’unica opzione efficace data la loro rapida riproduzione.

La questione dei brumbies è al centro di dibattiti tra chi li considera una minaccia ambientale e chi li difende come patrimonio culturale. In assenza di predatori naturali, la gestione di questa popolazione è cruciale per preservare l’equilibrio dell’ecosistema. La decisione di abbatterli non è stata presa alla leggera, ma è considerata necessaria per proteggere la biodiversità e garantire la sopravvivenza delle specie autoctone minacciate.