Tragico attacco al convoglio umanitario a Gaza
Un attacco inaspettato colpisce il convoglio dell'ONG World Central Kitchen a Gaza, sollevando interrogativi sulle reali motivazioni e le responsabilità coinvolte.
Un tragico errore di identificazione si è verificato durante un atto di disobbedienza di un gruppo di soldati ai loro superiori, o forse è stato un attacco deliberato per inviare un messaggio alle organizzazioni umanitarie e permettere ai civili a Gaza di continuare a morire di fame in silenzio. Dopo il raid dell’esercito israeliano che ha causato la morte di sette membri del convoglio dell’ONG World Central Kitchen (WCK) che trasportava aiuti alimentari nella Striscia, sorgono numerosi interrogativi sulla dinamica dell’evento.
La Commissione UE ha richiesto un’indagine dettagliata, mentre il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha sottolineato che non si è trattato di un episodio isolato. Al momento, circolano diverse ipotesi, di cui solo una è ufficiale da Tel Aviv, ma non fornisce dettagli precisi.
Nell’attacco sono stati uccisi sette operatori umanitari di diverse nazionalità, il più giovane aveva solo 25 anni. Il convoglio, proveniente da una nave di OpenArms attraverso il corridoio marittimo dell’Unione Europea, trasportava pasti raccolti dalla WCK, fondata dal celebre chef spagnolo José Andrés. L’operazione era stata concordata con le autorità israeliane, e i vertici dell’esercito erano costantemente informati sui movimenti dei volontari.
Il giorno della tragedia, i volontari viaggiavano su tre auto nei pressi di Deir el-Balah, dove avevano depositato 100 tonnellate di aiuti alimentari. Nonostante le precauzioni prese e il supporto internazionale per inviare cibo a una popolazione in grave carestia, il convoglio è stato colpito da missili lanciati da un drone in diversi punti.
La versione ufficiale di Israele, espressa dal primo ministro Benjamin Netanyahu, parla di un tragico incidente avvenuto in tempi di guerra, assicurando che il governo farà il possibile per evitare che ciò si ripeta. Tuttavia, i media internazionali hanno evidenziato che i sette membri di WCK morti il 2 aprile sono solo gli ultimi di una lunga lista di operatori umanitari deceduti dall’inizio della guerra a Gaza.
Secondo il rapporto preliminare dell’esercito israeliano, l’attacco non era mirato a danneggiare gli operatori umanitari, ma è stato causato da un’errata identificazione del convoglio avvenuta di notte, in condizioni complesse. Alcune fonti interne all’IDF riportate dal giornale israeliano Haaretz suggeriscono che l’attacco potrebbe essere stato una scelta operativa decisa sul campo da alcuni militari in contrasto con gli ordini ricevuti dall’alto.
Esistono anche teorie che suggeriscono un attacco deliberato da parte di Israele per ostacolare il flusso di aiuti verso Gaza, nell’ambito di ciò che alcuni definiscono come un tentativo di pulizia etnica. Queste ipotesi, sebbene non supportate da prove concrete, sollevano interrogativi sulle reali motivazioni dietro l’attacco al convoglio umanitario.
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