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La Storia Misteriosa della Tavoletta Ouija negli Stati Uniti

La tavoletta ouija, simbolo di comunicazione con l'aldilà, da fenomeno spiritista a oggetto popolare. Storia, mistero e controversie in un viaggio attraverso la cultura statunitense.

La Storia Misteriosa della Tavoletta Ouija negli Stati Uniti

Nella cultura degli Stati Uniti, la tavoletta ouija, conosciuta anche come ouija board, è strettamente associata alla superstizione e alla credenza di poter comunicare con spiriti o persone decedute. Muovendo un oggetto a forma di lacrima rovesciata su lettere e numeri disposti sulla tavola, si ha l’impressione di ricevere risposte o indicazioni da entità misteriose, in modo quasi automatico. Nonostante ciò, come riportato dal Baltimore Magazine, le tavolette ouija rimangono un fenomeno di lunga durata nella cultura popolare statunitense.

Queste tavolette sono state pubblicizzate sia come un tipo di oracolo che come un gioco da tavolo, e la loro popolarità attuale è in parte attribuibile al film horror più celebre di sempre, “L’Esorcista”, che ha non solo conquistato il grande pubblico ma ha anche influenzato la percezione di questo strumento.

Lo storico Robert Murch ha raccontato al Smithsonian Magazine che quando iniziò a esplorare la storia della tavoletta ouija nel 1992, le informazioni disponibili erano limitate. Sebbene l’origine esatta rimanga incerta, è certo che sia legata all’interesse degli Stati Uniti per lo spiritismo, un movimento che credeva nella comunicazione tra vivi e morti, diffuso a partire dalla metà dell’Ottocento.

La tavoletta ouija divenne particolarmente popolare nella seconda metà del XIX secolo, quando molte persone desideravano comunicare con i propri cari deceduti durante la Guerra Civile. Questa esigenza spinse allo sviluppo di sistemi che facilitassero tale comunicazione. Parallelamente al crescente interesse per lo spiritismo, si diffuse anche la frustrazione per i tempi lunghi necessari per ottenere presunte risposte dai defunti.

Nel 1886, l’Associated Press riportò l’esistenza di tavole con lettere, numeri e una planchette nell’Ohio, utilizzate per comunicare con l’aldilà. Tuttavia, fu Charles Kennard, insieme ad altri investitori tra cui l’avvocato Elijah Bond e l’imprenditore di pompe funebri E.C. Reiche, a rivendicare l’invenzione della ouija come la conosciamo oggi.

La Kennard Novelty Company ottenne il brevetto per l’invenzione, pubblicizzandola come un oggetto “interessante e misterioso” in grado di rispondere con eccezionale precisione a domande sul passato, presente e futuro. La ouija divenne estremamente popolare non solo tra gli spiritisti, ma anche tra persone di varie età, professioni e livelli di istruzione che desideravano credere in qualcosa.

L'attrice statunitense June Lockhart guarda Lana Turner e Susan Peters usare la tavola ouija sul set di un film, il 12 novembre del 1944
L attrice statunitense June Lockhart guarda Lana Turner e Susan Peters usare la tavola ouija sul set di un film, il 12 novembre del 1944
AP Photo

Nonostante il nome “ouija” sembri una combinazione delle parole “sì” in francese e tedesco (oui e ja), secondo le ricerche di Murch, il nome fu scelto dalla medium Helen Peters, cognata di Bond, utilizzando proprio una tavoletta. Secondo la ricostruzione storica, quando Bond chiese alla tavoletta il significato di “ouija”, la risposta ottenuta fu “buona fortuna”.

Nel corso del Novecento, le indicazioni presumibilmente ottenute tramite le tavolette ispirarono leggende, opere letterarie e persino crimini. La tavoletta ouija divenne particolarmente popolare in periodi di grande incertezza, come alla fine della Prima Guerra Mondiale, durante la Grande Depressione, nel secondo dopoguerra e negli anni Sessanta, caratterizzati dalla guerra del Vietnam e dalle lotte per i diritti civili, tra altri eventi significativi.

Nel 1967, la Parker Brothers acquisì l’azienda di Fuld e vendette circa 2 milioni di tavolette, superando persino il celebre gioco del Monopoli. Tuttavia, il film “L’Esorcista” del 1973 contribuì a cambiare la percezione della tavoletta ouija, trasformandola in un oggetto inquietante associato a presunti spiriti maligni.

Studi hanno dimostrato che il funzionamento delle tavolette ouija non è dovuto a spiriti o defunti, ma piuttosto all’azione delle persone che le utilizzano, basata sul principio delle azioni ideomotorie, già noto nell’Ottocento.

Secondo il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze (CICAP), le azioni ideomotorie sono atti compiuti involontariamente sotto l’influenza di un’idea dominante. Questo fenomeno è stato descritto per la prima volta dal fisiologo inglese William Benjamin Carpenter nel 1852.

Le tavolette ouija sono spesso utilizzate in contesti sociali, dove più persone contribuiscono al movimento della planchette, creando l’illusione che sia spostata da una fonte esterna. Attualmente, la tavoletta ouija è ancora prodotta e commercializzata dalla Hasbro, una rinomata società statunitense di giocattoli.

William Fuld, considerato il “padre della tavoletta ouija” o almeno colui che ne ha promosso la fama, morì nel 1927 in circostanze misteriose, cadendo dal tetto della sede dell’azienda nel Maryland. Secondo la sua testimonianza, fu proprio una tavoletta a ispirargli la costruzione di quella fabbrica dieci anni prima.

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  • PublishedApril 3, 2024