Israele in Siria: Tensioni e Attacchi Militari
Israele continua gli attacchi in Siria contro obiettivi legati a Iran e Hezbollah, sollevando tensioni regionali. L'ultimo bombardamento all'ambasciata iraniana evidenzia la gravità della situazione.
Il bombardamento che ha distrutto un edificio annesso all’ambasciata iraniana a Damasco, in Siria, rappresenta il quinto attacco attribuito a Israele dall’inizio dell’anno. Questi attacchi fanno parte di una serie di azioni che Israele è accusato di compiere sul territorio siriano da diversi anni. Sebbene Israele raramente rivendichi tali attacchi, non si sforza nemmeno di nasconderli, e gli esperti concordano sul fatto che si tratti effettivamente di operazioni condotte dall’esercito israeliano.
Le azioni militari israeliane in Siria si concentrano principalmente su obiettivi legati all’Iran o a Hezbollah, il gruppo armato libanese alleato dell’Iran e avversario di Israele. Entrambi hanno una forte presenza in Siria, che il governo israeliano cerca di contrastare.
Nel recente bombardamento all’ambasciata, tra le vittime si annovera Mohammad Reza Zahedi, un generale delle Guardie rivoluzionarie iraniane, insieme al suo vice. Questo attacco è particolarmente significativo non solo per l’importanza dei generali colpiti, ma anche perché ha preso di mira un’ambasciata, un luogo tradizionalmente risparmiato dalle ostilità.
Le tensioni tra Israele e la Siria risalgono al 1948, anno della fondazione di Israele, e si sono acuite con l’occupazione israeliana delle alture del Golan nel 1967, territorio che la comunità internazionale considera parte della Siria.
Le ostilità si sono intensificate a partire dal 2011, con l’inizio della guerra civile in Siria, quando il regime di Bashar al Assad ha chiesto aiuto all’Iran e a Hezbollah per contrastare le rivolte armate. Da allora, la Siria è diventata un alleato chiave dell’Iran, dipendente sia militarmente che economicamente da Teheran.
La Siria fa parte del cosiddetto “fronte della resistenza”, un’alleanza di milizie e paesi sostenuti dall’Iran per perseguire gli obiettivi della politica estera iraniana. Questa posizione geografica strategica consente di collegare l’Iran, l’Iraq e il Libano, dove ha sede Hezbollah, facilitando eventuali azioni contro Israele.
Israele ha condotto numerosi attacchi in Siria per contrastare le forniture di armi tra Iran e Libano e per eliminare leader chiave dell’Iran e di Hezbollah presenti nel paese. Nonostante alcuni bombardamenti abbiano coinvolto obiettivi legati al regime siriano, questa pratica è diminuita nel tempo.
Dopo l’attacco di ottobre contro civili israeliani da parte di Hamas, gli attacchi israeliani in Siria non hanno registrato un aumento significativo. Tuttavia, la mira degli attacchi si è spostata su obiettivi di maggiore importanza strategica.
Recentemente, Israele ha eliminato un generale delle Guardie rivoluzionarie e ha compiuto un attacco massiccio che ha causato la morte di oltre 40 persone. Questo atteggiamento, unito all’escalation di violenza al confine nord con il Libano, solleva preoccupazioni riguardo a una possibile estensione del conflitto nella regione.
L’ambasciatore iraniano in Siria, Hossein Akbari, ha dichiarato che Israele ha osato attaccare un edificio ufficiale della Repubblica islamica, sventolante la bandiera iraniana, per la prima volta. Il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, ha minacciato una risposta all’attacco, sottolineando la gravità della situazione.
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