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Ilaria Salis: Difesa e Controversie in Ungheria

Ilaria Salis, detenuta in Ungheria, suscita dibattiti politici e giuridici. Possibile candidatura alle elezioni europee in discussione.

Ilaria Salis: Difesa e Controversie in Ungheria

Nessuna richiesta diretta è stata avanzata dal governo italiano o da altri importanti mezzi di informazione al governo ungherese per agevolare la difesa di Ilaria Salis. È importante sottolineare che il governo, come in qualsiasi altra democrazia moderna, non ha alcun controllo sui tribunali. Questo è quanto dichiarato dal portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs, in un post su X. La richiesta di concessione dei domiciliari per la donna di 39 anni, detenuta da 13 mesi in Ungheria con l’accusa di aver aggredito due militanti neonazisti ungheresi, è stata respinta giovedì scorso.

Kovacs ha inoltre richiamato le parole del ministro degli Esteri, Peter Szijjártó, il quale ha sottolineato che l’aggressione non è stata un atto impulsivo, ma un gesto premeditato da parte di una persona ora dipinta come una martire. È stato chiarito che l’Ungheria non dovrebbe essere vista come un luogo dove gruppi di estrema sinistra pianificano atti di violenza. Roberto Salis, padre della detenuta, ha commentato le dichiarazioni del portavoce del governo di Budapest, sottolineando che il verdetto del processo è già stato emesso e non è chiaro il motivo delle udienze in corso.

Il post di Zovacs
Il post di Kovacs

Roberto Salis ha denunciato il tentativo di screditare l’avvocato di sua figlia da parte di Kovacs già a fine gennaio, evidenziando una situazione in cui i diritti civili, la separazione dei poteri e lo stato di diritto vengono messi da parte in favore di un’autorità tirannica. Ha inoltre sottolineato l’incredibile interferenza di un politico in questioni legali di un cittadino di un altro Stato.

Intanto, nel Partito Democratico si sta discutendo la possibilità di candidare Ilaria Salis alle elezioni europee per garantirle l’immunità parlamentare. Questa idea è al centro del dibattito interno al partito, con la segretaria Elly Schlein che non ha ancora preso una decisione definitiva. Alcuni membri del partito si oppongono a questa eventualità, mentre altri la considerano una possibilità concreta. Anche l’ex segretario Nicola Zingaretti ha aperto a questa ipotesi in un’intervista a ‘La Stampa’, sottolineando l’utilità che potrebbe derivare dalla candidatura di Salis.

L’eurodeputata del Pd Irene Tinagli si è mostrata più cauta riguardo alla candidatura, affermando che al momento non ci sono informazioni concrete in merito. La Direzione sulle liste del partito è prevista per il 15 aprile, e il dibattito interno è in corso.