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Israele approva legge contro Al Jazeera: censura mediatica in aumento

Il parlamento israeliano approva legge per chiudere Al Jazeera e media stranieri, suscitando preoccupazioni per la libertà di stampa e le tensioni internazionali.

Israele approva legge contro Al Jazeera: censura mediatica in aumento

Lunedì, il parlamento israeliano ha votato a favore di una legge che conferisce al primo ministro e al ministro delle Comunicazioni il potere di chiudere emittenti o media stranieri operanti in Israele e considerati una minaccia per la sicurezza nazionale. Questa decisione è principalmente mirata contro Al Jazeera, uno dei principali network di informazione mondiali con sede in Qatar, accusato da Israele di parzialità e di fare propaganda a favore della causa palestinese.

La legge è stata approvata con 71 voti favorevoli e 10 contrari dalla Knesset, il parlamento israeliano. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha annunciato su Twitter la sua intenzione di agire immediatamente per porre fine alle attività di Al Jazeera, definendolo un “canale terroristico” che non avrà più la possibilità di trasmettere da Israele.

Al Jazeera è uno dei pochi media internazionali che ha continuato a operare nella Striscia di Gaza, documentando l’operazione militare condotta dall’esercito israeliano in risposta agli attacchi violenti del gruppo palestinese di Hamas avvenuti il 7 ottobre. Netanyahu ha accusato Al Jazeera di minacciare la sicurezza di Israele e di incitare all’odio contro i soldati israeliani, sostenendo che sia giunto il momento di eliminare la voce di Hamas dal paese.

Le tensioni tra Israele e Al Jazeera non sono nuove, con il canale qatariota che viene regolarmente criticato per presunte mancanze di imparzialità. Nel 2022, le tensioni si sono acuite a seguito dell’omicidio della giornalista palestinese-americana Shireen Abu Akleh da parte di un soldato israeliano durante un’operazione a Jenin, in Cisgiordania. Al Jazeera ha denunciato Israele alla Corte penale internazionale per questo episodio.

La nuova legge potrebbe mettere a rischio anche altre emittenti straniere attive in Israele, come il canale televisivo libanese Al Mayadeen. Questa mossa potrebbe anche creare tensioni con il Qatar, che ha svolto un ruolo di mediazione nel conflitto con Hamas. Il Committee to Protect Journalists, un’organizzazione con sede a New York che difende la libertà di stampa e i diritti dei giornalisti, ha espresso preoccupazione per il clima di ostilità e autocensura che potrebbe derivare dalla nuova legge israeliana, soprattutto in un contesto di crescente tensione tra Israele e Gaza.

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