Mondo

La controversia dell’esenzione militare degli ebrei ultraortodossi in Israele

La crisi politica in Israele riguarda l'esenzione militare degli ebrei ultraortodossi, minacciando la stabilità del governo e la coesione sociale.

La controversia dell’esenzione militare degli ebrei ultraortodossi in Israele

In Israele, una crisi politica legata all’esenzione dal servizio militare degli ebrei ultraortodossi si è intensificata nelle ultime settimane. Questa esenzione, presente fin dalla fondazione dello stato di Israele, è diventata un tema urgente dopo l’inizio del conflitto con Hamas e l’operazione militare israeliana nella Striscia di Gaza. Mentre centinaia di migliaia di israeliani laici sono stati chiamati in servizio nell’esercito come riservisti, molti ebrei ultraortodossi hanno evitato l’arruolamento grazie a un’esenzione religiosa considerata ingiusta dalla maggioranza della popolazione.

La questione dell’esenzione per gli ultraortodossi è dibattuta da decenni in Israele. Questa esenzione non è sancita da una legge statale, ma è il risultato di esenzioni amministrative rinnovate periodicamente dal governo. La Corte Suprema israeliana è intervenuta in questo contesto, imponendo al governo di regolarizzare la situazione e, recentemente, ha ordinato il blocco dei fondi pubblici agli studenti ultraortodossi che non svolgono il servizio militare.

Questa situazione sta mettendo sotto pressione il governo di estrema destra del primo ministro Benjamin Netanyahu, sostenuto da due partiti ultraortodossi. Secondo il quotidiano Haaretz, l’esenzione potrebbe minacciare addirittura la stabilità del governo. La Corte Suprema aveva stabilito a febbraio che il governo non poteva garantire l’esenzione tramite provvedimenti amministrativi e aveva dato un ultimatum per approvare una legge in merito. Tuttavia, i partiti coinvolti non sono riusciti a trovare un accordo fino ad ora.

La Corte ha anche ordinato il blocco dei fondi agli studenti ultraortodossi che non svolgono il servizio militare. Questa esenzione prevede che gli studenti si dedichino esclusivamente allo studio dei testi sacri ebraici, ricevendo uno stipendio dallo stato. Complessivamente, lo stato spende circa 400 milioni di dollari all’anno per finanziare le yeshiva e gli stipendi agli studenti.

In Israele, tutti i cittadini di 18 anni sono tenuti a svolgere il servizio militare, salvo esenzioni speciali. Dopo l’attacco di Hamas e l’inizio della guerra a Gaza, circa 300 mila riservisti sono stati richiamati, ma molti sono tornati alla vita civile dopo la fine delle operazioni.

Gli ebrei ultraortodossi, seguaci di una rigida interpretazione della religione ebraica, sono in gran parte esentati dal servizio militare. Solo una piccola percentuale si arruola volontariamente, mentre la maggior parte ottiene l’esenzione. Questa prassi risale al 1948, quando David Ben Gurion concesse l’esenzione a un piccolo numero di ultraortodossi che studiavano la Torah.

Negli ultimi decenni, la comunità ultraortodossa è cresciuta notevolmente, diventando il 13% della popolazione israeliana. Attualmente, circa 66 mila ultraortodossi in età militare sono esentati dal servizio. La questione dell’esenzione è diventata sempre più controversa, soprattutto per la maggioranza costretta a svolgere il servizio militare.

La Corte Suprema si è pronunciata più volte sull’incostituzionalità dell’esenzione, ma i governi hanno continuato a rinnovarla tramite provvedimenti temporanei. L’ultima norma è scaduta nel luglio del 2023, ma un nuovo provvedimento amministrativo ha confermato l’esenzione. Tuttavia, con l’attuale contesto di guerra, la pressione per regolarizzare la situazione è aumentata.

Il governo di Netanyahu, sostenuto da partiti ultraortodossi, ha faticato a trovare un accordo sulla questione dell’esenzione. Se entro aprile non verrà presentata una legge in parlamento, gli ultraortodossi potrebbero diventare arruolabili. Questo potrebbe mettere a rischio la stabilità del governo, ma l’effettivo impatto militare dell’arruolamento degli ultraortodossi sarebbe limitato.

La questione dell’esenzione per gli ultraortodossi continua a dividere la società israeliana, con la Corte Suprema che ha posto un limite alla prassi esistente e il governo che cerca una soluzione politica. Il futuro dell’esenzione e del servizio militare in Israele rimane incerto, con implicazioni significative per la coesione sociale e politica del paese.

Links: