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Emergenza assistenza psicologica nelle carceri italiane

La carenza di psicologi a San Vittore mette a rischio la salute mentale dei detenuti, con sovraffollamento e limitazioni che aggravano la situazione.

Emergenza assistenza psicologica nelle carceri italiane

Negli ultimi due mesi, al carcere di San Vittore a Milano, il numero degli psicologi a disposizione dei detenuti è stato drasticamente ridotto: da nove a cinque, con la presenza di soli due operatori in alcuni giorni. La struttura ospita oltre 200 detenuti con disturbi psichici e molte altre persone con problemi mentali legati alla dipendenza da sostanze stupefacenti. La situazione di sovraffollamento è evidente, con celle progettate per due persone che spesso ospitano cinque detenuti. Il numero di detenuti stranieri è significativo e i ricorsi contro trattamenti inumani e degradanti sono aumentati notevolmente dall’inizio dell’anno, in violazione dell’articolo 3 della convenzione europea dei diritti umani sulle condizioni dei detenuti.

L’assistenza psicologica a San Vittore è quasi paralizzata a causa di una recente indagine avviata dal magistrato Francesco De Tommasi. L’indagine coinvolge quattro psicologhe che hanno assistito Alessia Pifferi, accusata di aver lasciato morire di stenti la figlia di 18 mesi nel luglio del 2022. Questa situazione ha generato paura e incertezza tra gli operatori, compromettendo gravemente la salute di centinaia di detenuti.

La situazione a San Vittore è descritta come critica dagli operatori, che lavorano in un clima di intimidazione. L’assistenza psicologica si concentra su tre ambiti principali: il colloquio all’ingresso, le situazioni di emergenza e la prevenzione dei suicidi. Tuttavia, con il ridotto numero di operatori, è diventato difficile garantire un’adeguata assistenza a tutti i detenuti.

Antonella Calcaterra, esperta di diritto penitenziario, sottolinea che la situazione a San Vittore è paralizzata, con una diminuzione degli interventi sanitari e psichiatrici. Il sovraffollamento e le limitazioni imposte dalla circolare del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria hanno peggiorato ulteriormente la situazione, con gravi conseguenze sulla salute mentale dei detenuti.

La carenza di assistenza psicologica non riguarda solo San Vittore, ma coinvolge anche altre carceri italiane. Secondo i dati di Antigone, nel 2022 il 9,2% dei detenuti italiani aveva una diagnosi psichiatrica grave, mentre una percentuale significativa assumeva farmaci psicotropi. La situazione è allarmante, con un numero crescente di suicidi e morti legate a problemi di salute mentale.

È fondamentale affrontare urgentemente questa crisi nell’assistenza psicologica nelle carceri italiane per garantire il benessere e la sicurezza dei detenuti. L’attenzione e le risorse dovrebbero essere maggiormente indirizzate verso la tutela della salute mentale in un contesto così delicato e complesso.

Se ti trovi in una situazione di emergenza o con pensieri suicidi, contatta immediatamente il numero 112 o il Telefono Amico al 02 2327 2327. Puoi anche rivolgerti all’associazione Samaritans al numero 06 77208977 per ricevere supporto e aiuto.

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