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Tragico suicidio in carcere: il caso di Alvaro Fabrizio Nuñez Sanchez

La procura di Torino indaga sul suicidio di Alvaro Fabrizio Nuñez Sanchez, detenuto con gravi disturbi psichiatrici. La mancanza di posti in REMS solleva criticità nel sistema carcerario italiano.

Tragico suicidio in carcere: il caso di Alvaro Fabrizio Nuñez Sanchez

La procura di Torino ha aperto un’inchiesta in seguito al tragico suicidio di Alvaro Fabrizio Nuñez Sanchez, un uomo di 31 anni affetto da gravi disturbi psichiatrici e detenuto nel carcere di Lorusso e Cutugno. Il giovane si è tolto la vita domenica sera utilizzando il lenzuolo fornito ai detenuti. Attualmente, il fascicolo investigativo non ha indagati identificati, ma si ipotizza il reato di istigazione al suicidio poiché Nuñez Sanchez non avrebbe dovuto trovarsi in carcere, bensì in una Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (REMS).

Originario dell’Ecuador, Nuñez Sanchez era detenuto per aver tentato di uccidere il padre accoltellandolo alla schiena lo scorso agosto. Nel corso degli ultimi dieci anni, ha sofferto di diversi gravi disturbi psichici, tentando il suicidio nel 2014 e venendo accusato di maltrattamenti nei confronti della madre nel 2018. In passato, era stato ricoverato in un centro di salute mentale. Durante il processo, un perito nominato dall’accusa lo ha dichiarato incapace di intendere e di volere, portando il giudice per le indagini preliminari Alfredo Toppino a richiedere la sua scarcerazione e l’assegnazione a una REMS.

La legge stabilisce che le persone con disturbi psichiatrici incapaci di intendere e di volere, che commettono reati, non debbano essere detenute in carcere, ma debbano essere ospitate in una REMS. Queste strutture, che hanno sostituito gli Ospedali psichiatrici giudiziari dal 2014, sono concepite come luoghi esclusivamente riabilitativi, gestiti da personale sanitario e orientati al reinserimento sociale dei pazienti.

Tuttavia, in Italia, le REMS sono ancora scarse, con soli una trentina di strutture e circa 600 posti disponibili. Le liste di attesa sono lunghe e spesso le persone che dovrebbero essere ospitate in una REMS finiscono per essere detenute in carcere in attesa di un posto libero, con attese che possono protrarsi per anni.

L’avvocata di Nuñez Sanchez, Francesca D’Urzo, ha sottolineato le difficoltà nel trovare un posto in una REMS per il suo assistito, poiché le strutture disponibili in Piemonte, come a San Michele di Bra e a San Maurizio Canavese, sono entrambe al completo. Secondo i dati più recenti, in Piemonte ci sono 9 detenuti in attesa di un posto in una REMS e 27 persone libere, di cui 4 irreperibili.

La procura di Torino ha sequestrato le cartelle cliniche di Nuñez Sanchez e tutta la documentazione relativa al processo e all’archivio carcerario per individuare eventuali responsabilità nel suo suicidio. Questo triste episodio non è isolato, poiché in passato sono stati registrati altri casi simili di persone con disturbi psichiatrici che si sono suicidate in carcere, come avvenuto all’inizio di gennaio nel carcere di Ancona Montacuto, nelle Marche.

Fin dall’inizio dell’anno, in Italia si sono verificati 26 suicidi in carcere, rispetto ai 69 registrati nell’intero anno 2023.

Dove chiedere aiuto:

  • Se ti trovi in una situazione di emergenza, chiama il numero 112.
  • Se tu o qualcuno che conosci ha pensieri suicidi, contatta il Telefono Amico al 02 2327 2327 o via internet.
  • Puoi anche rivolgerti all’associazione Samaritans al numero 06 77208977.

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Staff
  • PublishedMarch 29, 2024