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La crisi ad Haiti e il muro dominicano: storia e tensioni sull’isola di Hispaniola

Crisi ad Haiti scatena tensioni con la Repubblica Dominicana. Differenze storiche, culturali ed economiche. Politiche migratorie severe e costruzione muro di confine.

La crisi ad Haiti e il muro dominicano: storia e tensioni sull’isola di Hispaniola

La gravissima crisi che ha colpito Haiti dall’inizio di marzo ha scatenato un dibattito anche nella vicina Repubblica Dominicana. Le bande armate hanno preso il controllo di gran parte della capitale haitiana, costringendo il governo alle dimissioni. Questo ha generato preoccupazioni nella Repubblica Dominicana, che teme un’ondata di migranti haitiani in fuga dalla violenza.

Per contrastare il possibile afflusso di migranti, il presidente dominicano Luis Abinader ha accelerato i lavori per la costruzione di un muro di confine. L’obiettivo è impedire agli haitiani di entrare illegalmente nel paese confinante.

Haiti e la Repubblica Dominicana condividono l’isola di Hispaniola nel mar dei Caraibi, ma sono profondamente diversi dal punto di vista storico, culturale ed economico. Mentre in Haiti si parla il creolo haitiano, discendente dal francese, nella Repubblica Dominicana si parla spagnolo. Haiti vanta una cultura prevalentemente nera, mentre la Repubblica Dominicana è caratterizzata da una popolazione prevalentemente bianca e cattolica.

Dal punto di vista economico, la Repubblica Dominicana è notevolmente più prospera di Haiti, pur non essendo un paese ricco. Il PIL pro capite della Repubblica Dominicana è cresciuto da 3.200 dollari nel 1994 a 8.700 dollari attuali. Al contrario, il PIL pro capite di Haiti è rimasto piatto per vent’anni, attestandosi intorno ai 1.300 dollari, circa sei volte inferiore a quello del paese confinante.

Questo divario economico e culturale ha reso complessi i rapporti tra i due paesi. Più di un milione di haitiani vivono nella Repubblica Dominicana, rappresentando una percentuale significativa della popolazione totale di 11 milioni. Spesso svolgono lavori umili e sono soggetti a discriminazioni. In particolare, settori conservatori della società dominicana temono che l’alto flusso migratorio possa influenzare o diluire la cultura nazionale.

La Repubblica Dominicana ha adottato politiche molto severe nei confronti degli immigrati haitiani, con espulsioni di massa e critiche da parte delle Nazioni Unite per presunte violazioni dei diritti umani. Nel 2023, il paese ha espulso verso Haiti 225.000 persone.

La recente crisi ad Haiti ha ulteriormente complicato la situazione. Bande criminali hanno attaccato il governo, provocando le dimissioni del presidente Ariel Henry. Migliaia di haitiani hanno abbandonato le proprie case, generando un dibattito in Repubblica Dominicana sull’accoglienza dei profughi. Al momento, il governo sembra orientato a respingere gli haitiani, inviando soldati al confine, alcuni dotati di droni e mezzi di sorveglianza.

Il presidente Abinader ha accelerato i lavori per completare il muro di confine tra i due paesi. Inizialmente annunciato due anni fa, il progetto ha subito ritardi, ma la crisi haitiana potrebbe accelerarne la realizzazione. Tuttavia, il progetto è oggetto di critiche, poiché un muro non adeguatamente sorvegliato potrebbe non fermare i flussi migratori o il traffico illegale, come accaduto con il muro tra Stati Uniti e Messico.

Le storie di Haiti e della Repubblica Dominicana sono strettamente legate al colonialismo europeo. Nel XVIII secolo, Francia e Spagna si contesero l’isola di Hispaniola, segnata da scontri e massacri tra colonizzatori. Haiti, colonia francese, divenne indipendente nel 1804 dopo una rivolta degli schiavi, mentre la Repubblica Dominicana ottenne l’indipendenza dalla Spagna più tardi, nel XIX secolo.

Guardie di frontiera davanti a una porzione già costruita del muro di confine a Dajabon, nel settembre del 2023
Guardie di frontiera davanti a una porzione già costruita del muro di confine a Dajabon, nel settembre del 2023
EPA-EFE/ Orlando Barría via ANSA

Entrambi i paesi rimasero poveri fino agli anni ’60, quando la Repubblica Dominicana iniziò a investire nel turismo internazionale, differenziandosi da Haiti. Oggi, Haiti è estremamente povero, mentre la Repubblica Dominicana è più prospera e stabile.

Nonostante la grave crisi ad Haiti, la Repubblica Dominicana sembra determinata a respingere i profughi. Le elezioni politiche di maggio, che vedranno il rinnovo del presidente e del parlamento, potrebbero confermare questa linea politica, anche in caso di vittoria dell’opposizione rappresentata da Leonel Fernández.

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